Corriere della Sera

«La Tav va ridiscussa con i francesi Ma sul gasdotto si ascolti la gente»

- Di Emanuele Buzzi

Luigi Di Maio, metterete la fiducia sul dl Dignità? Da opposizion­e vi lamentavat­e delle fiducie .... «Abbiamo favorito il dibattito in Commission­e e se lo spirito rimarrà questo, quello di un dibattito franco senza ostruzioni­smo tra visioni opposte, non vedo perché mettere la fiducia. Certo, se poi spuntano 2000 emendament­i voluti dalle lobby del gioco d’azzardo, cambia tutto. Ma non credo».

Le imprese hanno criticato aspramente il decreto.

«Le imprese sono spaventate da una campagna di fake news. A loro voglio dire di aspettare il testo finale prima di giudicare. Stiamo inserendo incentivi per assumere a tempo indetermin­ato gli over 35, una norma che dà la possibilit­à di rinnovo ...».

Sì, ma le stime Inps parlano di 8mila posti a rischio.

«Il presidente Boeri sa che non siamo d’accordo su quella stima: quel numero ha più a che fare con la sfera di cristallo che con un dato reale».

Oggi lei lo ha incontrato. Il Movimento lo ha invitato a dimettersi...

«Ci siamo visti perché siamo al lavoro su tanti altri dossier. Finché sarà il presidente dell’inps Boeri è il mio interlocut­ore istituzion­ale».

La Tav: la Lega la vuole. La Tap: Moavero ha già assicurato che si fa. Vi state rimangiand­o alcune vostre battaglie storiche?

«No, sia chiaro. Ma si tratta di opere non in correlazio­ne».

In che senso?

«La Tav è nel contratto di governo e c’è scritto che va ridiscussa e il ministro Toninelli a breve incontrerà il suo omologo francese proprio per ripensare un progetto ideato 30 anni Capo politico Luigi Di Maio, 31 anni, dal settembre scorso capo politico del Movimento 5 Stelle, dall’1 giugno è diventato vicepresid­ente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico nel governo presieduto da Giuseppe Conte fa e non ci sono penali in caso di revisione. Mentre sul Tap, bisogna ascoltare le comunità».

Intendete fare un referendum?

«Dico che bisogna parlare con il sindaco di Melendugno e con i cittadini».

Al Sud però c’è un calcolo elettorale: non è che tra Tap e Ilva rischiate di perdere molti voti?

«Tutta la nostra linea rispetta ciò che abbiamo promesso in campagna elettorale. Su Ilva come sapete l’anac ha riscontrat­o diverse criticità nella gara di affidament­o e noi vogliamo

Fiducia e ostruzioni­smo Non metteremo la fiducia al dl Dignità. Se poi le lobby fanno fare 2.000 emendament­i...

verificare tutto. Il piano ambientale-occupazion­ale non è soddisface­nte. Ci vorrà tempo, ma vogliamo accertare la verità e agire nella legalità».

Intanto sulle nomine non sembrate diversi dai partiti che vi hanno preceduto, tutto da manuale Cencelli.

«Se qualcuno riesce a dimostrare che ho incontrato Salini o Foa prima degli ultimi 15 giorni, allora lei ha ragione. Ma non è così. Noi abbiamo scelto in base alle competenze. Diciamo no ai raccomanda­ti nella Rai e nella pubblica amministra­zione e largo alla meritocraz­ia. Quanto a Palermo di Cdp si è meritato la nomina per quanto ha fatto in Cdp, per le sue capacità. Ma come si fa a dire che sono persone mie o di Salvini?».

Però intanto sembrate spartirvi le nomine.

«Le ripeto: abbiamo solo premiato le capacità per il bene del Paese».

Cosa pensa del tweet di Foa su Mattarella?

«Che in quel determinat­o contesto ci sono stati atti nati sulla spinta di un’onda emotiva. Anche io ero molto arrabbiato, poi ho cambiato idea ed è nato il governo Conte».

Tria parla di vincoli di bilancio per flat tax e reddito di cittadinan­za: in concreto e

numeri alla mano che cosa significa?

«Ancora li dobbiamo conoscere i vincoli di bilancio. Ma deve essere chiaro che reddito di cittadinan­za e flat tax insieme alla abolizione della legge Fornero sono emergenze sociali. Si devono realizzare».

Subito?

«Il prima possibile. Anzi, subito».

Avete ricucito il rapporto con il ministro o si rischiano nuove tensioni per la manovra di bilancio?

«Non vedo incomprens­ioni con il ministro: c’è un contratto di governo ed è quello che dobbiamo seguire».

E con Salvini? A volte pare dettare lui la linea politica.

«Lei dice? In 45 giorni abbiamo tagliato i vitalizi, rottamato l’air Force Renzi, approntato il dl Dignità, messo mano ai centri per l’impiego: siamo stati protagonis­ti con le nostre battaglie e con la Lega stiamo lavorando bene insieme. E mi lasci dire...».

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