Corriere della Sera

Il Milan di Leonardo cancella i botti «È dura prendere un grande nome»

«Bonucci alla Juve? Idea sua, non è detto che vada». Scaroni: «Progetto lungo»

- Arianna Ravelli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

MILANO Il Milan di Elliott (il terzo proprietar­io in un anno e mezzo, e un proprietar­io inedito dal momento che si tratta di un fondo d’investimen­to subentrato dopo vicende ancora tutte da chiarire) ha il volto rassicuran­te, i capelli più corti, la parlantina sciolta, l’astuzia esercitata dalle precedenti vite di Leonardo Nascimento de Araujo, il neo direttore generale con delega all’area tecnica che alcuni tifosi non volevano per la sua parentesi all’inter («Rispetto le posizioni, significa che ci sono stati sentimenti») e dà un sapore vintage alla nuova frontiera appena varcata. «I ritorni sono sempre difficili, forse è la mia sfida più grande perché vorrei realizzare qualcosa di grande nella mia seconda casa».

Quello che sarà il cammino, invece, lo illustra chiarament­e il presidente Paolo Scaroni: attenzione estrema ai conti, un organigram­ma che si costruirà con calma nei prossimi mesi («Un ds? Una mano ci vuole, ma la scelta delle persone è importante e non vogliamo avere fretta», spiega Leo), nessun traguardo sportivo da declamare: «È un progetto a medio-lungo termine, non ci sono obiettivi flash. C’è fretta di vincere? Quello sì», è l’unica concession­e alle aspettativ­e dei tifosi, quasi strappata a Scaroni. Che indulge di più sui doveri del rispetto del financial fair play: «Il Milan è un osservato speciale, abbiamo ritrovato l’europa ma abbiamo un riflettore puntato e non abbiamo certo intenzione di rivivere quello che è appena successo. Abbiamo scritto all’uefa, ci aspettiamo un incontro tra 15-20 giorni, poi si potrà avere, forse, un nuovo voluntary agreement. Per agosto mi aspetto una soluzione».

Non a caso, la parola che Leonardo ripete più spesso, è «equilibrio». La volontà è quella di smarcarsi dal passato, dai botti sul mercato di un’estate fa, dalle «cose formali» in diretta social. Il low profile non potrebbe essere più low. «Credo sia difficile in questa sessione fare un grande colpo, non sarà un mercato bam bam bam, ma sarà saggio, moderato, intelligen­te». La gestione sarà managerial­e: così come Leonardo è stato scelto «dopo una ricerca di mercato e mi piace sia così», anche per i giocatori le valutazion­i saranno simili: attenzione alla valorizzaz­ione dei giovani («Parlerò con Locatelli, ma secondo me non ha ancora finito la sua crescita ed è meglio se la completa qui»), grande attenzione agli stipendi («Gli ingaggi oggi pesano molto sul bilancio, rendono più difficile l’inseriment­o di big»), grandissim­a al saldo finale che dovrà essere, più o meno, a zero: «Gattuso ha parlato di tre acquisti e il suo piano combaciava con il mio. Ma, vediamo: se si fa di più da una parte, si fa meno dall’altra. Poi nel mercato, una cosa sblocca le altre».

La pedina che potrebbe avviare il domino potrebbe essere quella del portiere («Per me Donnarumma e Reina sono una coppia equilibrat­a, facile da gestire») oppure quella di Leonardo Bonucci: «L’incontro con la Juventus nasce dalla sua volontà, vediamo se esiste la possibilit­à di realizzarl­a. In

sintonia si deciderà: non è detto che vada o che resti». In ogni caso, il Milan si trova con un capitano che ha chiesto di andarsene, non il massimo. I milanisti, sempre più spaesati, chiedono altri simboli e si rivolgono al passato: «Maldini? È un mio amico, rappresent­a la storia del Milan, se sarà vicino a noi, sarà una cosa molto bella».

L’elemento di continuità è Rino Gattuso: «È l’unico citato nel comunicato della nuova proprietà, nessuno ha mai contattato Conte. Rino è in proiezione positiva». «E con lui siamo arrivati terzi», aggiunge Scaroni. Perché poi, con qualsiasi proprietà, l’obiettivo del Milan è sempre quello.

La sfida Fare qualcosa di importante nella mia seconda casa è, forse, la mia sfida più difficile

 ??  ?? Nuovo corso Leonardo, direttore generale per l’area sportiva, e il presidente del Milan Paolo Scaroni: i nuovi volti del Milan di Elliott (Lapresse)
Nuovo corso Leonardo, direttore generale per l’area sportiva, e il presidente del Milan Paolo Scaroni: i nuovi volti del Milan di Elliott (Lapresse)

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