Coppie gay, scontro sui figli
Salvini rincara, Spadafora: basta propaganda. E Di Maio: sul tema non faremo leggi
ROMA Il ministro Lorenzo Fontana ha parlato ieri alla Camera e ha detto: stop al riconoscimento dei figli di coppie gay. Il vice premier Matteo Salvini ha parlato quasi in contemporanea al Senato ed è stato anche più perentorio: «Fino a quando io sarò ministro, gameti in vendita e utero in affitto non esisteranno come pratica, sono reati. Difenderemo in ogni sede immaginabile il diritto del bambino di avere una mamma e un papà». Ma in serata lo stop arriva da Vincenzo Spadafora, sottosegretario con delega alle Pari opportunità: «Invito il ministro Fontana a fermare la propaganda ed aprire un dialogo culturalmente serio, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale». Più netto Luigi Di Maio: «Non ci occuperemo di queste materie in questa legislatura perche siamo in disaccordo».
La polemica interna al governo tra Lega e 5 Stelle è dunque scoppiata. « Non esistono bambini di serie A o B—sottolinea Spada fora —. Per questo la Consulta ha superato il principio per il quale vi doveva essere coincidenza fra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Il preminente interesse del minore è l’unico principio che deve guidare tutte le scelte e quindi è illegittimo il rifiuto dell’ufficio di stato civile di iscrivere nei registri i bimbi».
Il primo a contrastare le dichiarazioni dei ministri della Lega era stato Antonio Decaro che come presidente dell’anci ha parlato a nome di tutti i sindaci d’italia: «Noi continueremo a tutelare i bambini nati da genitori dello stesso sesso: da tempo denunciamo la situazione di vuoto normativo che rischia di danneggiare i cittadini». Il ministro Fontana attacca solo i figli di coppie omosessuali ma a praticare la gravidanza per altri sono per lo più le coppie eterosessuali, circa due terzi contro un terzo la stima fatta dalla precedente ministra della Salute Beatrice Lorenzin.
Tra le reazioni, quella di Nichi Vendola, papà di un bambino nato da una maternità surrogata in Canada: «Nessuno potrà cancellare le nostre famiglie e i nostri figli». «Possiamo stimare che oggi i bambini con due padri e, soprattutto, con due madri pienamente riconosciuti sono fra i 250 e i 300», è il calcolo fatto da Alexander Schuster, l’avvocato che in Italia ha più seguito le pratiche delle coppie omosessuali per il riconoscimento dei bambini. «Quando i cittadini ti chiedono il riconoscimento di un diritto non puoi girarti dall’altra parte — ha detto il sindaco di Milano Beppe Sala — Allora caro ministro muoviamoci per regolamentare queste situazioni».
«Torino è stata la prima città in Italia a riconoscere i figli di coppie dello stesso sesso. Continueremo su questa strada, per garantire alle bambine e ai bambini il diritto di avere una famiglia in cui l’amore sia l’unica condizione necessaria» ha scritto su twitter la sindaca 5 Stelle di Torino Chiara Appendino.