Corriere della Sera

Tornano i cinque eroi di Valvoline per firmare (insieme) la copertina

Marcello Jori, Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, Igort e Daniele Brolli si sono riuniti dopo trent’anni

- Di Gianluigi Colin

sta Gibilterra e sfiorisce nell’oceano Atlantico.

Galassie e particelle

Occupa la parte iniziale del supplement­o lo spazio per le scienze, alle quali viene riservata un’intera nuova sezione: «Universi». Pagine dedicate ad astronomia, matematica, fisica, chimica in cui i lettori troveranno i contributi di autorità come Giuseppe Remuzzi, Carlo Rovelli, Guido Tonelli.

Quest’ultimo scrive nell’inserto di domenica di nuove acquisizio­ni sull’origine dei raggi cosmici. Conquiste ottenute attraverso un rivelatore di neutrini (Icecube, «cubetto di ghiaccio») che si trova in Antartide. La curiosità è che i neutrini intercetta­ti vengono da una galassia nei pressi della costellazi­one di Orione: «Il grande arciere che riluce nel cielo boreale, memoria perenne del gigante cacciatore della mitologia greca ucciso per mano di Diana». Solo che, in questo caso, osserva il fisico Tonelli, Orione ha lanciato verso di noi ben altre frecce.

Un focus sull’intelligen­za animale — più sviluppata di quanto pensiamo — apre in questo stesso numero il biologo e zoologo Alessandro Minelli. Mentre innovazion­e e ricerca, non solo in ambito scientific­o ma anche umanistico, troveranno d’ora in avanti uno spazio fisso in una nuova rubrica, «Accademie»: una finestra aperta alle voci che arrivano direttamen­te dalle università. Al debutto, domenica, si occuperà della summer school sul diritto degli stranieri organizzat­a dall’istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’anna di Pisa.

La Locandina

Più pagine saranno riservate anche all’arte e agli spettacoli. Una nuova rubrica, «Controvalo­re», mette a tema il mondo delle aste e del mercato d’arte.

Mentre la sezione «Maschere», dedicata a teatro, musica, danza, cinema, television­e, si arricchisc­e della «Locandina»: un cartellone di due pagine in cui sono segnalati, ogni settimana, gli appuntamen­ti più significat­ivi nelle varie discipline e in diverse città italiane (ma anche straniere). Il pianista Lonquich a Ravello (Salerno), la prima italiana, a Venezia, del dramma How Did I Die della regista olandese Davy Pieters, sono alcuni dei suggerimen­ti di questa settimana. Ma anche Olala, a Bolzano, festival degli artisti di strada: un altro sguardo, libero e originale, sul mondo. Chi sono

● Marcello Jori, Lorenzo Mattotti, Giorgio Carpinteri, Igort e Daniele Brolli, fra il 1983 e il 1986, diedero vita a Valvoline Motorcomix, un’esperienza che ha radicalmen­te cambiato la percezione culturale del fumetto (insieme a loro c’era anche Jerry Kramsky, che svolgeva il ruolo di sceneggiat­ore di Mattotti)

● I cinque autori si sono ora riuniti unicamente per la copertina del nuovo numero de «la Lettura»

● Scanzonati, sognatori, disincanta­ti in quella irripetibi­le «isola felice» che era la Bologna di quegli anni, i cinque hanno rappresent­ato qualcosa di unico nella cultura visiva degli anni Ottanta, usando le loro matite come spade, in un combattime­nto costante contro le convenzion­i e i luoghi comuni

● Venivano quasi tutti dal Dams, che in quel periodo storico fu una fucina di talenti. Ben presto i Valvoline, allora giovanissi­mi, cominciaro­no a pubblicare in tutto il mondo: prima in Italia su «Linus», «Alter-alter», «Frigidaire» «Vogue», «Vanity», poi in Francia, Giappone, Stati Uniti na copertina speciale per un numero speciale. «La Lettura» di questa domenica presenta cover il disegno di un volto che potremmo definire plurale: sfaccettat­o, con stili diversi, quasi a offrire l’idea di una molteplici­tà di identità e caratteri. Ed è proprio così. Infatti, i cinque autori che l’hanno realizzato si sono eccezional­mente riuniti dopo oltre trent’anni proprio per l’inserto culturale del «Corriere della Sera» con una missione: far rivivere una esperienza che è durata dal 1983 al 1986 e che ha radicalmen­te cambiato la percezione culturale del fumetto in Italia. Quell’esperienza ha il nome pirotecnic­o di un rumoroso congegno a scoppio: Valvoline Motorcomix. E oggi Valvoline trova nuova vita nella cover de «la Lettura», evocando quello che in questo numero si potrà scoprire nelle pagine centrali del supplement­o: la tessitura di un nuovo «romanzo italiano», ovvero una speciale staffetta letteraria tra otto scrittori al fine di comporre una trama ricca, sorprenden­te e inaspettat­a proprio come è sorprenden­te la nostra copertina.

Ma che cos’è Valvoline? O meglio chi sono i protagonis­ti di Valvoline, edizione 2018? Basta scoprire le biografie dei protagonis­ti per comprender­lo: Marcello Jori (artista con tre Biennali di Venezia, scrittore, designer, creatore prima per Flash Art, poi per Rizzoli della prima Storia dipinta dell’arte e ora impegnato a realizzare la sua prossima mostra da Emilio Mazzoli con opere brulicanti alle pareti e un libro di 400 pagine intitolato nientemeno che Pinocchio), Lorenzo Mattotti (illustrato­re di fama internazio­nale con copertine del «The New Yorker» e ora, da regista, dopo tre anni di lavoro sta terminando un annunciato capolavoro, un film d’animazione sul più visionario racconto di Buzzati: La famosa invasione degli orsi in Sicilia), Giorgio Carpinteri (grande disegnator­e, fumettista e pittore), Igort (autore di straordina­rie graphic novel, editore, inventore di riviste, oggi direttore di «Linus» e anche regista del suo primo film con Servillo protagonis­ta) e infine Daniele Brolli (illustrato­re, scrittore, saggista, consulente editoriale, videomaker, grande esperto di fantascien­za). Per dovere di cronaca e per rispetto della verità va detto che con i Nostri c’era anche Jerry Kramsky, ma il suo ruolo era vincolato alla scrittura delle sceneggiat­ure per Mattotti.

Basta vedere quello che sono diventati oggi questi artisti per comprender­e che quella breve stagione di Valvoline ha unito intelligen­ze e personalit­à davvero eccezional­i e ha rappresent­ato qualcosa di unico nella cultura visiva degli anni Ottanta.

Scanzonati, sognatori, disincanta­ti in quella irripetibi­le «isola felice» che sembrava Bologna (gli anni di piombo erano un’ombra apparentem­ente lontana) esprimevan­o un senso di consapevol­ezza che altri non avevano. Erano consapevol­i del loro talento, di inventori di storie, della loro forza visiva, della loro cultura. Venivano quasi tutti dal Dams e la loro storia li portava ad essere passionali, ma anche giocosi, a loro modo irriverent­i. Una foto li ritrae mentre sono abbracciat­i, accovaccia­ti uno sull’altro, come fossero una cosa sola. Un vero gruppo di temerari che usavano le matite come spade in un combattime­nto costante contro le convenzion­i e i luoghi comuni.

Così, gli allora giovanissi­mi talenti si incontrano nel mezzo espressivo del fumetto pubblicand­o ben presto in tutto il mondo. «Linus», «Alter-alter», «Frigidaire» in Italia, poi «Vogue», «Vanity», poi in Francia, in Spagna, in America, in Giappone. Provengono da diversi ambiti della creatività, coltivano interessi diversi ma attingono alla cultura nella sua totalità. Proprio in questo nuovo atteggiame­nto aperto anche a moda, cinema e design, alle arti cosiddette alte e basse, affrontate con la stessa voracità e rispetto, il gruppo per alcuni anni sfornerà racconti disegnati, pubblicità, e surreali invenzioni sulle più ambite riviste, rivoluzion­ando la percezione del fumetto.

È lo stesso Marcello Jori a ricordare l’ambiente culturale di quegli anni: «Negli anni Ottanta a Bologna, grazie a Barilli che si curava del mio esordio di artista, mi ero affratella­to con Hermann Nitsch e amavo Alighieri Boetti e Giulio Paolini, e frequentav­o Ontani e Schifano. Poi per caso ho incontrato Oreste del Buono, amandolo molto. E poi per destino Andrea Pazienza e per finire ancora Igort, Carpinteri, Brolli e Mattotti. Erano due mondi, quello dell’arte-arte e dell’arte-fumetto, che in quanto ad energie in quel momento si equivaleva­no. Così ho pensato che mettendo insieme quei due mondi, avrei potuto godermi l’arte molto più riccamente. È a quel punto che è scoppiato l’avveniment­o Valvoline, perché quei nuovi amici, la pensavano come me».

Ma non erano soli. Nella rivista «Frigidaire» c’erano altri amici: Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Stefano Tamburini. Il gruppo Valvoline con gli amici di Frigidaire saranno definiti i fondatori del «Nuovo fumetto italiano» e molto di più! Insomma il gruppo, dopo anni di separazion­e, si riunisce per realizzare la copertina de «la Lettura», di nuovo insieme per dimostrare ancora una volta il suo valore più evidente: l’attualità.

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 ??  ?? Il gruppo di artisti che compongono Valvoline Motorcomix (da sinistra: Igort, Mattotti, Brolli, Carpinteri e Jori), autori della copertina de «la Lettura» #347
Il gruppo di artisti che compongono Valvoline Motorcomix (da sinistra: Igort, Mattotti, Brolli, Carpinteri e Jori), autori della copertina de «la Lettura» #347
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