La cittadella Wpp all’ex Richard Ginori (per 2.300 consulenti)
Le agenzie pubblicitarie, come Grey, Ogilvy, Young&rubicam. Le sigle che si occupano di identità e marchi, come Landor. Il mondo delle pubbliche relazioni e degli affari istituzionali come Burson Cohn&wolfe e Finsbury. La gestione dei dati per le ricerche di mercato con il gruppo Kantar. La pianificazione degli investimenti pubblicitari sui media, come giornali, tv, stampa, web con Groupm e l’agenzia Mindshare.
Wpp cambia casa a Milano con un investimento da capogiro. La più grande multinazionale al mondo nei servizi creativi — per capire, progetta una campagna pubblicitaria su tre a livello mondiale — sta realizzando un mega campus in zona Navigli riqualificando un’area di 30mila metri quadri dove una volta c’erano le torri di Richard Ginori, fallita nel 2013 (e acquistata da Gucci).
Dalla porcellana agli spot sui palinsesti di tutto il mondo. Dalla manifattura ai servizi. Milano conferma di essere calamita degli investimenti delle multinazionali. Stavolta è il turno di un colosso che soltanto in Italia ha 2.600 collaboratori, di cui 2.300 a Milano che finiranno per trasferirsi in un quadrante della città in fortissima riqualificazione trainato dai soldi delle grandi griffe della moda e del design. Fondata da Martin Sorrell — che ha lasciato ad aprile dopo 33 anni di attività (al timone del gruppo quotato a Londra e al Nasdaq e tra le prime 100 società Usa per capitalizzazione c’è ora l’italo-americano Roberto Quarta) — Wpp compete in un mercato in un fortissimo consolidamento in cui rivaleggia con Omnicom, Publicis, Interpublic, Dentsu Aegis e il gruppo Havas. Massimo Costa, country manager per l’italia, parla di «trasversalità» per definire ciò che sta avvenendo a livello mondiale. Le aziende clienti — in Italia Wpp ha, solo per citarne alcuni, Campari, Lottomatica, Amplifon — cercano ormai servizi a tutto tondo: dalla pianificazione media alle pubbliche relazioni, all’attività di lobby per finire al digital marketing. E pertanto si affidano ai gruppi in grado di staccare dei «team» dedicati (ed integrati) in grado di soddisfare le richieste. Ecco perché nelle gare per i contratti di fornitura/consulenza vincono ormai le economie di scala e il network globale.