Corriere della Sera

Navi e migranti Europa spaccata sull’accoglienz­a

E Trump attacca la Ue: «È nostra nemica»

- Giuseppe Alberto Falci

Anche la Germania di Angela Merkel ha accettato la proposta del premier Giuseppe Conte e accoglierà 50 migranti. Ma da Repubblica Ceca e Ungheria arriva un «no» alla richiesta di Roma. Intanto a Pozzallo è iniziato lo sbarco di 59 donne e bambini del gruppo di circa 450 migranti soccorso a ridosso di Linosa due giorni fa. Alla vigilia del vertice di Helsinki con Putin, nuovo attacco di Trump: «L’unione Europea è un nostro nemico». La replica di Bruxelles: dal presidente americano fake news.

ROMA Anche la Germania di Angela Merkel ha accettato la proposta del premier Giuseppe Conte, che nella giornata di sabato ha indirizzat­o una lettera ai capi di Stato e di governo dell’ue sollecitan­doli a farsi di carico di parte dei 450 migranti a bordo della nave della Guardia di Finanza Monte Sperone e del pattugliat­ore Protector di Frontex. Berlino accoglierà altri 50 migranti. E lo stesso faranno anche Spagna e Portogallo (50 migranti a testa). Così nel giro di 24 ore l’esecutivo italiano incassa un altro risultato che arriva dopo il via libera da parte della Francia e di Malta, che ne accogliera­nno 100.

Il presidente del Consiglio Conte gioisce: «Questa è — afferma — la solidariet­à e la responsabi­lità che abbiamo sempre chiesto all’europa e che ora, dopo i risultati ottenuti all’ultimo consiglio europeo, stanno cominciand­o a diventare realtà». Negli stessi minuti fonti del governo italiano spiegano che «da parte dell’italia non è stata data alcuna disponibil­ità ad accettare i movimenti secondari provenient­i», ovvero a riprendere i richiedent­i asilo già registrati in Italia che oggi risiedono in Germania. Segno che ad oggi non c’è alcuno scambio insomma fra l’esecutivo di Conte e quello della Merkel ma «d’ora in poi si lavorerà in un’ottica europea multilivel­lo capace di recepire i principi di condivisio­ne e responsabi­lità reciproca così come prevedono le conclusion­i dell’ultimo consiglio europeo».

Eppure non sono tutte rose e fiori. Dopo la protesta del premier maltese Joseph Muscat che scrive a Conte («Contro di noi accuse inaccettab­ili dall’italia») e attacca Salvini («Non prenderò decisioni tramite Facebook o Twitter, non è questo il modo di gestire i problemi»), arrivano anche i no. La Repubblica Ceca, uno dei paesi del gruppo Visegrád, fa sapere che non intende accogliere la richiesta italiana. Il premier ceco Andrej Babis è netto: «Un tale approccio è la strada per l’inferno». Da Palazzo Chigi nessuna risposta. Ci pensa invece Roberto Fico a controrepl­icare al premier ceco: «La strada per l’inferno è non saper accogliere tutti insieme in un’ottica di solidariet­à. Chi non accetta quote va sanzionato pesantemen­te».

Subito dopo tocca all’ungheria, altro paese del gruppo di Visegrád, dire no: «Gli elettori ungheresi — dice Istvan Hollik, portavoce del gruppo parlamenta­re di Fidesz — si sono espressi chiarament­e, non vogliono vivere in un Paese di immigrati».

Regna il caos. Si apre anche un altro caso Ong. Due imbarcazio­ni della spagnola Proactiva Open Arms tornano nella zona Sar (Search and rescue)

La protesta di Malta Muscat scrive a Conte: inaccettab­ile dire che non abbiamo rispettato i nostri obblighi

tra il nostro Paese e Libia. «Navighiamo verso quel posto dove non ci sono clandestin­i o delinquent­i, solo vite umane in pericolo», annuncia la Ong. Da Mosca Salvini alza il muro: «Risparmino fatica perché in Italia non ci arrivano». A questo punto il dem Graziano Delrio attacca il ministro dell’interno: «Con lo stop ai soccorsi delle Ong sono raddoppiat­i i migranti morti in mare».

Intanto a Pozzallo, dopo l’autorizzaz­ione del premier Conte, inizia lo sbarco di 59 donne e bambini del gruppo di circa 450 migranti. Un risultato che a sera fa esultare il vicepremie­r Salvini: «Bene, bravo Conte. Fermezza e coerenza pagano, è finito il tempo di governi complici e pavidi».

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