Corriere della Sera

La Casa Bianca salva i cowboy ribelli

Graziati padre e figlio. Erano in cella per gli incendi in Oregon Esultano gli estremisti di destra, le proteste degli ambientali­sti

- di Guido Olimpio

Molti proprietar­i di ranch esultano: «Giustizia è fatta», gridano ai quatto venti. Protestano gli ecologisti: «È un favore che incoraggia estremisti e teste calde». Pareri opposti, slogan, appelli per un contrasto che ricorda altre tensioni — ben più aspre — del selvaggio West. Una disputa dove si è infilato, volentieri e con i suoi poteri, Donald Trump. Il presidente ha dato la grazia a due cowboy, Dwight Hammond Jr e suo figlio Steve, condannati nel 2012 per aver provocato incendi su terre federali dell’oregon.

La coppia era finita nei guai diventando il simbolo di quanti vogliono «proteggere»i pascoli con metodi pratici quanto drastici: i roghi controllat­i. E per due volte lo hanno fatto provocando una risposta dura in quanto avrebbero messo a rischio la zona. Dunque sono stati incriminat­i da un giudice secondo una legge piuttosto severa che prevede fino a cinque anni di prigione. La sentenza ha seguito il suo corso tra sospension­i, ricorsi, duelli tra avvocati. Alla fine Il vecchio Dwight, 76 anni, è restato in cella per tre, mentre il figlio ha rivisto «la luce» dopo quattro. Un periodo piuttosto lungo durante il quale, però, non sono mai stati dimenticat­i da loro amici.

Nel 2016 un gruppo di ranchers, appoggiati da miliziani di estrema destra, hanno occupato come gesto di solidariet­à la riserva naturale di Malheur. Sfida tosta, svoltasi sotto gli occhi dei media, che ha avuto conseguenz­e gravi. Uno dei ribelli è stato ucciso durante un intervento di polizia e Fbi, caso che ha aperto un altro fronte, sempre caldo, durante l’amministra­zione Obama. Per gli anti-stato si trattava dell’ennesima prova delle ingerenze di Washington, considerat­a lontana dalle esigenze di chi vive nelle aree remote dell’ovest.

E le polemiche non si sono mai sopite. In favore degli Hammond si sono mobilitati gruppi di pressione, parlamenta­ri, associazio­ni che non appena è arrivato un nuovo inquilino alla Casa Bianca sono passati all’offensiva con maggiore forza. Manovra resa più facile dalle ben note posizioni di The Donald che vede con favore lo sfruttamen­to massimo di terre e persino parchi naturali. Dunque l’alleato ideale in questa battaglia sostenuta dai titolari di allevament­i, dal Nevada all’arizona, spesso insofferen­ti per le troppe regole — che a loro dire rappresent­ano un ostacolo ad attività normali — e in lotta con chi ha cuore la difesa dell’ambiente. Alla fine il presidente ha tagliato corto, secondo il suo stile, concedendo il perdono: «Gli Hammond sono una famiglia dedicata e rispettata…hanno il sostegno dei loro vicini, delle autorità locali e degli agricoltor­i…», ha spiegato la Casa Bianca in comunicato aggiungend­o che il verdetto di condanna era apparso come un eccesso di zelo e ingiusto. Da qui il gesto per tirare fuori dalla galera padre e figlio.

Una clemenza mostrata nei mesi scorsi anche in favore di altre figure controvers­e, come l’estremista Dinesh D’souza, condannato per violazioni finanziari­e, e il famoso sceriffo Joe Arpaio, accusato di discrimina­re i «latinos» nella sua campagna anti-immigrazio­ne nella contea di Maricopa, a sud di Phoenix.

 ??  ?? A cavallo Sopra, alcuni cowboy durante la disputa con le autorità federali per «proteggere» le terre da pascolo nello Stato dell’oregon nel 2014
A cavallo Sopra, alcuni cowboy durante la disputa con le autorità federali per «proteggere» le terre da pascolo nello Stato dell’oregon nel 2014

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy