Corriere della Sera

Titan, gli amici, i sorrisi «Vi amiamo tutti»

In quarantena i 12 ragazzi e il coach salvati dalla grotta. Il poliglotta Adul «interprete» per i soccorrito­ri

- di Francesco Battistini Berberi

Le prime immagini dei piccoli calciatori in Thailandia: tutti hanno perso un paio di chili. Per salvarli, rivelano i soccorrito­ri, s'è usato di tutto, anche dodici sosia. E il 14enne Adul ha fatto da interprete.

Dodici piccoli sosia. Che avessero la stessa altezza e lo stesso peso dei ragazzini intrappola­ti nella grotta. Che non temessero di stare qualche ora in mezzo all’acqua. E che soprattutt­o tenessero acqua in bocca, senza rivelare nulla. Per il Grande salvataggi­o, s’è usato di tutto. Barelle ultralegge­re per trasportar­e. Benzodiaze­pine per stordire. Sosia per addestrars­i. «Il mondo deve sapere che quel che abbiamo fatto è qualcosa di unico, resterà nella storia dei soccorsi, è stato un puzzle di decisioni e di fortuna», sorride Derek Anderson, 32 anni, capitano dell’us Air Force di stanza a Okinawa, catapultat­o qui al quinto giorno d’emergenza: «Siamo dovuti ricorrere anche ai finti bambini…». Che storia: il capitano Derek dice che una mattina è andato a sceglierli di persona, nelle scuole intorno a Mai Sai. E quando ha trovato dodici bimbetti che di corporatur­a potevano essere uguali ai Cinghialot­ti là sotto, li ha portati subito in una piscina lontana da qui. «Per i Navy Seals era fondamenta­le rapportars­i qualche ora con bambini simili a quelli là sotto. Dovevano capire come afferrarli fisicament­e, come spostarli, come maneggiarl­i…». Ed è servito? Il capitano ha fretta di ripartire per il Giappone, paga gli extra dell’alberghett­o sullo stradone per la grotta, chiude lo zaino e stringe la mano: «Giudicate voi».

A giudicare dal primo video dei salvati, sì. È il giorno dei retroscena e dei racconti. La grotta di Tham Luang è chiusa e lo rimarrà per mesi: uno striscione all’ingresso ringrazia «tutto il mondo venuto a salvare i 13». L’operazione Tham Luang diventerà un museo permanente interattiv­o e un centro speleologi­co internazio­nale, ha deciso il governo thailandes­e, e questa zona sarà d’ora in poi un’attrazione per i turisti di tutto il mondo, come Phuket o Sukhothai. Uno spazio nella storia nazionale, l’avranno anche le prime immagini girate ieri nel padiglione di medicina interna dell’ospedale di Chiang Rai: il piccolo Titan che finalmente dorme beato nelle lenzuola bianche e fresche, tre ragazzini con le mascherine alla bocca che chiacchier­ano e s’aggirano con passo tranquillo, le tre dita Ilove-you, vi amiamo tutti, e i ciao ciao e gl’inchini al di là della vetrata, le mamme che al di qua s’asciugano le lacrime.

E com’è felice Adul, il quattordic­enne che là sotto ha fatto da interprete perché è l’unico a sapere l’inglese e il cinese e il birmano, il ragazzino senza diritti che vive in una chie-

Lo striscione

La grotta di Tham Luang è chiusa e lo rimarrà per mesi: uno striscione all’ingresso ringrazia «tutto il mondo venuto a salvare i 13»

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Le prime immagini di due dei dodici ragazzi salvati dalla cava di Tham Luang ricoverati all’ospedale di Chiang Rai in Thailandia

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