Doppia Ferrari, Vettel pieno di fiducia Kimi quasi fuori: al suo posto Leclerc
La F1 torna in Francia, Seb ottimista. Raikkonen lascerà l’anno prossimo
LE CASTELLET Una colonna di bus scarica ragazzini davanti ai cancelli del Paul Ricard. Sono studenti delle elementari in gita, allegri e chiassosi, sono in quattromila. Non erano nati quando la F1 ha corso qui l’ultima volta nel 1990.
Sebastian Vettel e Lewis Hamilton erano dei marmocchi all’epoca, oggi prima di sfidarsi guardano sui maxischermi del circuito le battaglie fra Senna e Prost. Quattro Mondiali a testa, un solo punto li divide nella corsa al quinto. E allora quale migliore occasione di un appuntamento al buio su una pista senza riferimenti? Seb, reduce dalla vittoria in Canada, ci arriva con il pieno di fiducia. Non teme le gomme «ribassate» (anche qui la Pirelli ha ridotto il battistrada di 0,4 mm) con cui aveva sofferto a Barcellona, né il nuovo motore della Mercedes: «Non vedo nessun motivo per cui non dovremmo fare bene. Siamo stati competitivi sulla maggior parte delle piste». «Loria» è pronta ad affrontare il terribile trittico (Francia, Austria e Inghilterra) e il suo cavaliere pure. Bene così.
Ma dall’altra parte del garage l’aria è meno serena. Nei giorni più caldi del mercato piloti, la storia fra la Ferrari e Kimi Raikkonen è ormai a titoli di coda. La questione è stata affrontata dopo la gara di Montreal. Raccontano di una riunione alla quale avrebbe partecipato anche il presidente Sergio Marchionne per delineare il futuro. Il grigio sesto posto di Kimi in Canada con un macchina da prima fila, a più di 27 secondi dal compagno, è stato messo sulla bilancia. E sono mancati punti importanti per il Mondiale costruttori e per quello piloti. A meno di clamorosi colpi di scena questa dovrebbe essere l’ultima stagione per l’ultimo campione del mondo della Ferrari. Iceman è considerato un pilota generoso, lavora per la squadra ed è abile nell’indicare la direzione dello sviluppo ma a quasi 39 anni ha già dato tutto quello che poteva dare da quando è tornato nel 2014.
Alla fine ha vinto il partito del ricambio generazionale. Tramontata l’opzione Ricciardo — ieri l’australiano ha aperto alle sirene provenienti da Mclaren e Renault, team di seconda fascia pronti ad assecondare le sue elevate richieste economiche —, Charles Leclerc è stato indicato come erede naturale del finlandese per il 2019. Un talento cresciuto in casa.
La partita non è ancora chiusa, ma quasi: monegasco, 20 anni, al debutto con l’alfasauber il ragazzo allevato dall’academy di Massimo Rivola ha colpito per velocità, maturità e freddezza. È finito a punti tre volte su sette e ha stravinto il duello interno con il coinquilino di box Marcus Ericsson, molto più esperto. Nonostante la sua breve esperienza è già stato giudicato pronto per un salto triplo carpiato.