La prima volta di Perugia nel segno di Bernardi e Zaytsev
Schiacciata Civitanova in gara 5, lo Zar: «Ho vissuto due anni difficili, ma ho vinto la sfida più dura»
PERUGIA Appollaiato sul seggiolone dell’arbitro, commosso fino alle lacrime, Lorenzo Bernardi dà il via alle celebrazioni del primo scudetto al maschile della Perugia pallavolistica, triplete di una stagione già impreziosita da Supercoppa e Coppa Italia, in attesa di capire come finirà sabato la semifinale «proibita» della Champions League nella tana dei mostri di Kazan: «Il lavoro dell’allenatore è complesso. A volte per fare la differenza non devi insegnare, ma dire qualcosa». Missione compiuta: 3-0 in gara 5 su Civitanova, il passaggio di consegne con gli ormai ex campioni avviene nel palasport perugino che nel 2014 vide invece i marchigiani domare gli umbri. C’è un uomo, Ivan Zaytsev, che ha vissuto entrambi i momenti: prima campione con la Lube, oggi con la Sir Safety. È lo Zar del talento e dei tormenti, che smorza gli ultimi fuochi di Civitanova, assaporando il gusto di un lavoro ultimato: «È un trionfo unico. Sono stati due anni difficili sul piano mentale. La sfida più dura: ma l’ho vinta».
Civitanova — a sua volta semifinalista europea — ha lottato, ha avuto le ali di Sokolov e Kovar (peccato rinunci alla Nazionale), meno quelle di Juantorena e Christenson (battuto in regia da De Cecco), ma si è attapirata dopo promettenti fiammate nel primo e nel secondo set e mancando l’allungo nel terzo una volta ricucito il divario. Così si è consegnata alle mani frantumapalloni dell’mvp, il serbo Atanasijevic e al crescendo di Zaytsev. «L’ho vissuta visceralmente, non ho mai pensato di non farcela» riprende Bernardi, al primo scudetto dopo i 9 da giocatore, elogiando lo Zar («Sono felice dell’evoluzione di Ivan: mi rivedo in lui») e tappando però ogni discorso sul suo futuro di coach vincente ma non ancora confermato.
Dopo i fasti ventennali della Sirio femminile, ecco la gloria per il club di Gino Sirci, re dei dispositivi di sicurezza, patron e sponsor che ora si regalerà Wilfredo Leon, il Messi della rete. Partito nel 2001 da Bastia Umbra, è a Perugia dal 2010. È un personaggio eccentrico, supertifoso ma anche superleale. La palla del primo match ball stava uscendo e arrivava verso di lui. Avrebbe potuto fermarla. Ma non l’ha toccata, permettendo alla Lube di rigiocarla. Chapeau.