«Come parlare agli elettori» I (brutti) voti alla politica
Le elezioni non hanno consentito alla coalizione di centrodestra e al M5S di raggiungere una maggioranza per governare autonomamente e gli scenari futuri sono difficili da delineare. È in questo quadro che il nuovo saggio di Angelo Baiocchi, ex capo della Comunicazione del Campidoglio con la giunta di Walter Veltroni ed ex ad di una grande agenzia media, docente universitario e giornalista pubblicista, offre un racconto analitico, amaro e sconfortato (e ironico) dello scontro politico e del modo di comunicare tra politica e cittadini.
In «Comunicazione e politica, guida moderna per cittadini sbandati e politici allo sbando», edito da Ponte Sisto, l’autore si sofferma sulle specificità che caratterizzano il nostro sistema politico e la «mala comunicazione»
d Non ho ancora prenotato le vacanze Sono attese da tempo e speriamo di poterle fare: significa che non si va a votare tra 4 mesi
che lo domina. Il libro si articola in due parti. Nella prima vengono analizzate le principali tendenze della comunicazione politica, la crisi dei partiti e delle loro ideologie, la personalizzazione delle leadership, le nuove tensioni sociali che hanno rovesciato schemi secolari, apparentemente consolidati. Nell’altra, Baiocchi esamina il modo di comunicare dei principali leader politici nell’ultimo decennio e, a ognuno di loro, dedica un capitolo. Da Matteo Salvini («La Lega prima e dopo») a Silvio Berlusconi («Una marcia in più») e Giorgia Meloni («L’argomentatrice»), a Beppe Grillo-gianroberto e Davide Casaleggio-luigi Di Maio («Democrazia compiuta o fine della democrazia?»), da Matteo Renzi («Peccato!») a Paolo Gentiloni («L’abito fa il monaco»). Senza dimenticare Romano Prodi («Comunicazione e fuoco amico») e Mario Monti («I paradossi del tecnico»). Ognuno raccontato con le sue caratteristiche psicologiche e nel suo essere espressione di nuovismi politici o di lunghe tradizioni.