L’auto pensa e prende le decisioni Ma al volante ci siamo ancora noi
Sistemi sofisticati per prestazioni e sicurezza, ma la guida autonoma deve crescere
Primati L’audi A8, la prima vettura progettata con sistemi di guida assistita di livello 3. La vettura è esposta in corso Venezia 11 (foto Furlan/ Lapresse) film o leggiamo un libro ci vorrà ancora del tempo.
C’è chi dice dieci anni, chi quindici, ma nel mentre un buon assaggio della mobilità del futuro arriva dall’audi. A livello di automazione la berlina A8 della Casa tedesca è l’auto più avanzata sul mercato. Basta premere un tasto contrassegnato dall’affascinante sigla «AI» (Intelligenza Artificiale) per attivare quello che possiamo definire un pilota automatico in piena regola. In autostrada e su strade a scorrimento veloce il sistema prende il controllo della vettura e la guida fino a un massimo di 60 chilometri orari. Il computer di bordo accelera, frena, sterza e riparte proprio come faremmo noi. L’unica pecca è che al momento può essere provato solo in alcuni Paesi. La legislazione è molto stringente in tema di guida autonoma, restano da dirimere numerose questione riguardanti la responsabilità civile e penale, l’assicurazione e l’assunzione di responsabilità ma il fatto che una tecnologia del genere sia già realtà è di per sé eclatante.
Il fiume di elettroni portato dalla tecnologia ha invaso anche il cuore dell’auto, il motore. L’elettrificazione è ormai un dato di fatto e a fianco dei classici propulsori benzina e Diesel, compaiono quelli elettrici. L’elettrico puro, di per sé, stenta: nelle vendite conta uno zero virgola e i motivi sono parecchi. Mancano le infrastrutture, ci sono poche colonnine e pochi incentivi all’acquisto (le elettriche costano di più) senza dimenticare la cosiddetta «ansia da prestazione elettrica», la paura di rimanere per strada con la batteria scarica. Se però in versione pura stenta, il propulsore elettrico sta entrando ugualmente nella nostra vita dalla porta sul retro. È l’ibrido. Abbinato a un motore a benzina, quello a elettroni permette di risparmiare carburante ed emissioni nocive quando si percorrono le trafficate strade cittadine. Nella sua versione completa, detta Full Hybrid, l’ibrido permette di percorrere anche 80 chilometri senza usare un goccio di carburante. Quando poi si vogliono più prestazioni o la batteria è scarica, ecco entrare di nuovo in funzione il motore a benzina. Anche in questo caso i numeri sono ancora piccoli ma nei primi mesi del 2018 l’ibrido ha pesato per il Le vetture
● A Milano sarà esposta la concept car Aicon, concept visionario che prefigura la mobilità del domani e lo stato dell’arte del modern luxury. Oltre alla A8, quarta generazione dell’ammiraglia debutterà in anteprima nazionale la nuova Audi A6 berlina e ci sarà A7 Sportback, la Gran Turismo quattro per cento delle vendite mentre rispetto al 2017 cresce del 17 per cento.
Apriamo la portiera ed entriamo all’interno di questi computer su gomma. Vediamo che molti strumenti, un tempo analogici, sono stati sostituiti da equivalenti digitali. Il quadro strumenti oggi è spesso un display personalizzabile: possiamo scegliere se visualizzare il contagiri in primo piano come sulle vetture da corsa, focalizzarci sulla condotta della vettura per guidare ecologicamente o vedere le istruzioni del navigatore. Con l’arrivo della guida autonoma però tutto ciò sparirà a favore di ampi schermi che ci permetteranno di vedere film o lavorare durante gli spostamenti casa-lavoro. Non ci interesserà più conoscere velocità, autonomia o altri parametri.
Dagli occhi alla voce: le auto oggi ci «ascoltano». Sui modelli più recenti salta all’occhio la graduale diminuzione di bottoni. Gli schermi sensibili al tocco hanno sostituito le enormi colate di pulsanti che costellavano l’abitacolo ma c’è chi vuole farci controllare tutto a voce. Basta parlare con linguaggio naturale per chiedere all’auto di trovare un ristorante lungo la strada, di ricordarci gli appuntamenti del giorno. Non serve più toccare nulla, basta chiedere.