CR7 incoronato dall’applauso dello Stadium
indice puntato verso il terreno. Come dire, io rispondo sempre sul campo, con quel portamento marziale che l’aveva fatto prendere in giro dal vecchio Sepp Blatter. Morale: la Fifa è cambiata, e CR7 è sempre in cima al pianeta, incurante della concorrenza e dell’età che pure avanza (siamo a 33 anni), ma che ogni volta lui maschera, alla grande e da grande. Viene da dar ragione a Khedira, suo vec-
Allegri Quando giochi contro campioni del genere devi anche essere assistito da un po’ di fortuna Stavolta ci è andato tutto contro
Ringraziamento Cristiano Ronaldo ringrazia il pubblico dello Stadium per l’applauso dopo il gol in rovesciata. In alto, a sinistra la prima rete di CR7, a destra l’espulsione di Dybala (Reuters, Afp) chio compagno: «L’età non è un numero, ma una sensazione». Del resto, sono ben altre le cifre della sua matematica.
Mettiamola così: la ditta individuale Cristiano Ronaldo ha segnato 22 gol nei quarti di finale della Champions, uno in più di quanto ha fatto tutta la Juve (e molti altri club) in tutti i suoi quarti. Quando si dice uomo squadra. All’altro uomo squadra, Gigi Buffon, non resta che stringergli la mano e abbracciarlo in mezzo al campo, come infatti succede alla fine: «Ronaldo, come Messi, sta scandendo questa era — dice il capitano bianconero — perché non si fanno 500 gol per caso. Bisogna riconoscere la grandezza del migliore». E contro i bianconeri, che hanno la griffe della difesa, CR7 ha fatto nove gol in sei partite (e 11 tiri). Altre cifre assortite: 39 reti stagionali e primo giocatore in Champions a segnare in dieci partite consecutive (16 reti). Un mago dei numeri. Da rispolverare Wittgenstein: «Il matematico non scopre, inventa». Cristiano Ronaldo lo fa ogni volta, cambiando modo d’agire, ma mai quello di finire: in gol. Mentre chi ne vorrebbe seguire le orme (Dybala) finisce per farsi piccolo e rosso, come il cartellino. Lui e la Juve ne sanno una più del Diavolo: ma il Milan non ha Cristiano Ronaldo.