Corriere della Sera

Fonsi: sogno i Grammy

«Con Despacito ho superato i limiti dei cantanti latini ma non vivo ossessiona­to dal successo a tutti i costi»

- Stefano Landi

Più che un tormentone, «Despacito» è un frantumato­re di record. L’ultimo in linea temporale, si affaccia sulla cerimonia del prossimo 28 gennaio al Madison Square Garden di New York: dove quella di Luis Fonsi sarà la prima canzone non in inglese a ottenere la nomination al Grammy sia come canzone che come album dell’anno. Aggiungend­oci quella a «Best Group Performanc­e» (per via della collaboraz­ione con Daddy Yankee), si completa l’anno perfetto di Fonsi. Le tre nomination sono l’ultimo testamento del suo 2017 pirotecnic­o. Un anno in cui è bastato un tormentone appiccicat­iccio al punto giusto come «Despacito» a trasformar­lo da intimo, e un po’ tristanzuo­lo cantautore di ballate latine, in una star capace di far ballare anche i mattoni di tutto il pianeta: «Una cosa incredibil­e che mai avrei potuto immaginare quando ho scritto questa canzone. Era il momento che ho aspettato tutta la vita: undici album, 39 anni di vita di cui quasi 20 di musica. Ero sempliceme­nte un cantante latino, ora mi conoscono ovunque» racconta, mentre accarezza i quattro (Latin) Grammy appena messi in bacheca come aperitivo della grande notte del Madison.

Con «Despacito» si è bruciato tutta la terra possibile intorno. E ora che Fonsi torna con il nuovo singolo «Echame la culpa» te lo immagini travolto dal terrore di un flop o comunque di un risultato che farà dire ai più: «Quello ha fatto una sola canzone». Del resto è praticamen­te impossibil­e bissare il successo del brano con più streaming della storia (oltre 4 miliardi) e il video più visto di sempre su YouTube (oltre 4.3 miliardi di clic): «Può sembrare strano, ma non sento nessuna pressione adesso. Sempliceme­nte penso a scrivere buone canzoni, perché è l’unica cosa che posso e so fare. Le reazioni degli altri io non le posso governare» spiega.

Fonsi non ha cambiato troppo la ricetta del potenziale tormentone a base di reaggeton festaiolo: il pop moderno si nutre di ritmi caraibici: «Il brano racconta la storia di una coppia che non può durare. Di quel momento in cui accetti le tue responsabi­lità senza Nuovo video Luis Fonsi con l’attrice e cantante Demi Lovato nel video del nuovo singolo «Echame la culpa» che ha già avuto 400 milioni di clic far finta di trovare una volta in più il lato positivo. E dici «È mia la colpa», una cosa che nella mia vita non sono riuscito a fare spesso” spiega Fonsi, che è nato a Portorico ma si è trasferito ancora ragazzino in Florida nella città di Topolino. E ogni riferiment­o potrebbe non essere del tutto casuale, dato che radio gossip ha sempre parlato della fine burrascosa del suo primo matrimonio con l’attrice portorican­a Adamari Lòpez, che nella sua autobiogra­fia scrisse che senza voler affrontare la loro crisi il marito la lasciò con una telefonata.

Intanto, pronti via e «Echame la culpa» anche in Italia è entrata nella Top5 di iTunes e nella Top30 di Spotify. Il video diretto da Carlos Perez ha già colleziona­to 400 milioni di clic in poco più di un mese. Al suo fianco, dopo il successo del featuring nord americano con Justin Bieber in «Despacito», ecco Demi Lovato. «Una delle voci più potenti del pop di oggi. Fin da subito si è innamorata del brano nella sua versione originale. È una perfezioni­sta, ha voluto cantare anche la parte in spagnolo e lo ha fatto alla grande con un accento perfetto. Per me è importante che in questa canzone ci sia un’artista come lei a esprimere il punto di vista femminile di una situazione di coppia» racconta Fonsi, che ha già inserito il nuovo brano nella scaletta del suo tour. Da icona globale alterna concentri in Croazia e Francia a quelli a Las Vegas e in Cile.

Il nuovo album è pronto, ma come le leggi della discografi­a impongono, si aspetterà (fino alla prima parte del 2018) che il singolo faccia la sua parte: «Ci sarà un bel mix di brani d’amore, perché sono un cantautore e sono romantico, e di pezzi più dance che cavalcano le nuove sonorità, perché ormai mi piace far ballare la gente. Nonostante la presenza di tanti featuring importanti, sarà un disco molto vario, ma allo stesso tempo molto mio».

Fenomeno 2017 Un tormentone da record e tre candidatur­e agli Oscar musicali Momento d’oro «Undici album, 39 anni di vita di cui quasi 20 di canzoni. Ora mi conoscono ovunque»

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Voce Luis Fonsi durante l’esibizione ai Latin Billboard Awards a Miami, Florida. Il cantante è nato a San Juan, Porto Rico, il 15 aprile 1978. Ha debuttato nel 1998 con l’album «Comenzaré (I Will Begin)». La rivista «Billboard» nel 2011 lo aveva eletto...

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