Baby K: canto contro il potere maschile
Dalle origini rap al tormentone estivo. «Mostro la donna che vuole essere conquistatrice»
Baby K non vive solo d’estate. Due anni fa, complice Giusy Ferreri, il tormentone è stato suo con «Roma - Bangkok». E anche la scorsa estate si è fatta sentire tanto con «Voglio ballare con te», in coppia questa volta con lo spagnolo Andrés Dvicio.
Per il suo ritorno non ha aspettato il disgelo di primavera e nei giorni scorsi ha lanciato «Aspettavo solo te», prodotto dagli stessi Takagi e Ketra di «Roma -Bangkok». «Una piccola ribellione visto che tanti mi associano alla bella stagione. L’inverno permette di essere più creativi musicalmente, di interpretare i suoni a proprio modo, mentre l’estate ha un immaginario fisso», racconta Baby K. E c’è pure un video nella neve. «È un racconto surreale alla Alice nel Paese delle Meraviglie, interpreto donne con personalità e femminilità diverse».
Il testo ci porta dentro una storia ad alto tasso di sensualità in cui è la donna a essere protagonista. È lei che dice «volevi una preda ma mi sento pantera»; è lei che si fa avanti perché «io ti voglio io ti esigo». «Ho sempre usato la musica per veicolare un messaggio di potere al femminile. Agli inizi, nel 2011, con “Femmina Alfa” che voleva provocare un mondo maschile come quello del rap. Poi con “Sparami”, riflessione su come sono rappresentate le donne nel mondo dello spettacolo. E più di recente con “Anna Wintour”, inno alle donne in carriera. Questa volta mostro il lato della seduzione con una donna che non è oggetto di desiderio come accade normalmente nelle canzoni: è lei che vuole essere conquistatrice».
Il caso Weinstein ha mostrato che nel mondo del cinema la donna è più preda. «Non voglio fare la paladina dei diritti ma parlo con l’esperienza di ragazza che non vuole essere passeggera del viaggio di vita e di carriera di un’altra persona», premette. Nata a Singapore, cresciuta a Londra e arrivata a Roma a 17 anni, è abituata a uno sguardo internazionale. La situazione italiana non le sembra fra le migliori. «Siamo un Paese dove le donne non fanno squadra e non si supportano. Sono rimasta a bocca aperta per le reazioni alle notizie su Weinstein. Era il momento di essere unite per ribaltare la situazione e per far aprire gli occhi a tutti, invece ci sono state donne che hanno criticato il ritardo con cui sono stati denunciati abusi e violenze. Mi sembra ancora presto per parlare da noi di female empowerment». Il mondo della musica le sembra diverso. «Non ho mai vissuto o visto situazioni di quel tipo. Però resta un mondo dominato dalle figure maschili e devi confrontarti con i loro ego».
«Roma - Bangkok» è la canzone che, con «Cheap Thrills» di Sia, ha avuto più dischi di platino da quando esistono le certificazioni. E con 200 milioni di visualizzazioni su YouTube è il video italiano più visto di sempre. «La vivo come una favola. Nel momento dell’esplosione non me la sono goduta perché sono stata travolta da uno tsunami. Arrivavo dal rap e quello era un brano fra moombahton e reggaeton che nelle produzioni italiane non si erano sentiti. Una scommessa». Vinta anche all’estero. «Sono orgogliosa. È arrivata tanti anni dopo i successi dei grandi come Laura Pausini, Ramazzotti e Tiziano Ferro. Per me è stato un passo gigantesco».
Baby K non ha mollato l’hip hop. «Nei miei album sfogo tutti i miei lati musicali. Lo farò anche nel prossimo».