Corriere della Sera

La Juve è d’acciaio si dimentica di Dybala e abbatte la Roma

Sette punti in tre partite, al gol ci pensa Benatia

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI Alessandro Bocci

La Juventus scopre che TORINO c’è un futuro anche senza Dybala, il giocatore di maggior talento che Allegri spedisce in panchina senza troppi compliment­i per la terza volta di fila in campionato. Ed è un futuro radioso. I bianconeri superano la Roma 1-0, chiudendo bene il dicembre degli scontri diretti: 7 punti in 3 partite. La vittoria di misura contro Di Francesco consente alla vecchia regina di arrivare a un solo punto dal Napoli e essere pronta a sfruttare un eventuale passaggio a vuoto della capolista nell’ultima giornata che assegna il titolo d’inverno.

Ma in questo momento il primato è un traguardo liquido, effimero, che interessa sino a un certo punto all’allena- tore della Juve. Allegri tiene di più alla compattezz­a ritrovata, alla solidità di squadra, alla condizione che cresce. I bianconeri sono quasi sempre padroni della situazione anche se hanno il torto grave di non chiudere la partita, ritrovando­si a rischiare e a soffrire nel finale. Tutto perché l’altro argentino fenomeno, vale a dire Higuain, sbaglia per due volte nel secondo tempo il possibile 2-0. Errori non da Pipita.

La Roma non li sfrutta. Nel finale garibaldin­o, in controtend­enza rispetto a una partita giocata con poco coraggio, ha due grandi opportunit­à favorite da altrettant­e disattenzi­oni difensive bianconere: Florenzi colpisce la traversa, mentre Schick, lanciato a rete 4’ oltre il 90’, si fa stregare dall’uscita imperiosa di Szczesny. La Roma perde ancora a Torino. Otto volte su 8 allo Stadium. Una mazzata sulle ambizioni scudetto consideran­do che i gialloross­i, oltre a quello con la Juve, hanno perso anche gli altri due scontri diretti con Inter e Napoli.

La Juve invece ritrova le antiche certezze. Allegri ora dovrà trovare il modo di rilanciare Dybala, un talento così non può restare fuori a lungo. E intanto si gode la Juve dall’animo romanista. Gli ex sono decisivi: Benatia segna il gol, Szczesny lo conserva e Pjanic (traversa nel finale) guida con maestria il gioco.

La Juve, 8 partite senza subi-

re gol, è d’acciaio. Tosta e abile a calarsi dentro la partita. Max sceglie Cuadrado e Mandzukic, scudieri di Higuain in un 4-3-3 che in fase di non possesso è una sorta di 4-1-4-1 con gli esterni molto bassi e disposti al sacrificio e Pjanic pronto ad abbassarsi davanti alla difesa. La Roma è quella migliore, dopo l’esasperato turnover in Coppa Italia contro il Torino. Ma l’avvio è incerto e stentato, la manovra rattrappit­a, l’atteggiame­nto troppo prudente. Fazio è bravissimo a chiudere su Cuadrado e su Higuain, cancelland­o due potenziali occasioni da re- te per i bianconeri. Dopo il gol di Benatia, la Juventus potrebbe assestare il colpo di grazia ai gialloross­i ma Tagliavent­o, nonostante l’ausilio della Var, non vede l’intervento da rigore di Alisson su Higuain. La Roma si sveglia nel finale del primo (Szczesny nega il pareggio a El Shaarawy liberato dal cross teso di Perotti) come lo farà nel secondo. Ma non basta per portare a casa neppure un pareggio su un campo stregato. Serve uno scatto in avanti, soprattutt­o di personalit­à dentro uno stadio stregato.

 ??  ?? Gol dell’ex Medhi Benatia, 30 anni, castiga la Roma e regala la vittoria alla Juventus (LaPresse)
Gol dell’ex Medhi Benatia, 30 anni, castiga la Roma e regala la vittoria alla Juventus (LaPresse)
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