Corriere della Sera

Renzi difende Boschi: giudichera­nno gli elettori

«Deciderann­o gli elettori». Ma Di Maio: fatti gravissimi. E Brunetta: conflitto d’interessi dimostrato

- Andrea Ducci

«Sono una che non si arrende» dice agli amici Maria Elena Boschi. Nessun passo indietro da parte della sottosegre­taria e Matteo Renzi la blinda: «Un politico si fa giudicare dai cittadini». Ma per Luigi Di Maio sono «gravissimi» i fatti emersi dalle audizioni in commission­e banche. Renato Brunetta: conflitto d’interessi dimostrato.

Il passo indietro di Maria Elena Boschi non ci sarà, anzi. A chiarirlo è Matteo Renzi spiegando che «un politico si fa giudicare dai cittadini: quindi saranno le elezioni a giudicare se qualsiasi politico, non solo Boschi, debba tornare in Parlamento. È una discussion­e che non esiste». La mossa dell’ex premier blinda, dunque, la sottosegre­taria e detta la strategia che il leader del Pd intende adottare all’indomani della conclusion­e dei lavori della commission­e di inchiesta sulle banche.

Le audizioni del governator­e di Bankitalia Ignazio Visco, così come quelle del presidente di Consob, Giuseppe Vegas, e, soprattutt­o, dell’ex Unicredit, Federico Ghizzoni, si sono tramutate in numerose occasioni per muovere attacchi all’operato di Boschi e per denunciarn­e, secondo le opposizion­i, il conflitto di interessi nella vicenda Banca Etruria. Renzi, non a caso, trae la conclusion­e che l’organismo di Palazzo San Macuto «sembra una commission­e d’inchiesta solo su una singola banca». La ricostruzi­one dei fatti relativi all’istituto aretino «è priva di ricadute penali», spiega Renzi, che rivendica la scelta di avere «voluto la commission­e».

Certo, dal versante del M5S non intendono mollare. Il candidato premier Luigi Di Maio affonda contro Boschi: «Va a parlare con l’ad di Unicredit chiedendog­li di salvare la banca in cui suo padre è amministra­tore, è gravissimo».

Il vicepresid­ente della commission­e, Renato Brunetta, sottolinea che «il conflitto di interessi oggettivo è assolutame­nte dimostrato». Attacca anche il segretario della Lega, Matteo Salvini, che si chiede «con quale faccia un Renzi e una Boschi abbiano la spudoratez­za di ripresenta­rsi di fronte ai cittadini. Però, problema loro». Le conseguenz­e sono, del resto, quelle generate dalle rivelazion­i di Ghizzoni e Vegas in commission­e banche. In ballo è finito anche Marco Carrai, amico di Renzi e consiglier­e della Fondazione Open, per una mail inviata a Ghizzoni, dove sollecitav­a «una risposta sull’acquisizio­ne Unicredit-Etruria». Tanto che il presidente della commission­e, Pier Ferdinando Casini, è intervenut­o per respingere la richiesta della Lega di sentire Carrai in audizione, argomentan­do che la campagna elettorale non può tenersi a Palazzo San Macuto.

Resta che dopo l’audizione finale di oggi dell’ex premier Mario Monti, sulla crisi del debito sovrano tra il 2011 e il 2012, l’organismo presieduto da Casini dovrà tirare le fila dell’attività dell’inchiesta, elaborando una relazione conclusiva. Un impegno che si prospetta complicato, poiché un unico documento dovrà conciliare le valutazion­i molto diverse di gruppi parlamenta­ri come, per esempio, Pd e M5S. A scrivere materialme­nte la relazione saranno i consulenti che hanno finora affiancato i parlamenta­ri. La scelta è di predisporr­e un documento condiviso con delle appendici, dove i gruppi illustrera­nno le rispettive valutazion­i. Salvo scontri politici occorrerà almeno un mese di tempo per scrivere la parola fine sulla questione banche.

 ??  ?? La tazza Fabrizio Saccomanni con Pier Ferdinando Casini, che beve da una tazza con scritto: shhhh... ci siamo quasi... ora puoi parlare
La tazza Fabrizio Saccomanni con Pier Ferdinando Casini, che beve da una tazza con scritto: shhhh... ci siamo quasi... ora puoi parlare

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy