Paltrinieri-Pellegrini, acque agitate in piscina
Botta e risposta al veleno tra i due big sull’allenatore dell’anno. Lui: «Manchi di rispetto». Lei: «Querelo»
La lite a distanza tra Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri — la regina e il re del nuoto italiano il cui rapporto, a ben vedere, non è mai andato oltre i formali attestati di stima — è solo in superficie quella tra due atleti che difendono il proprio allenatore. Sotto ci sono una differenza caratteriale profonda, storie e visioni del mondo antitetiche e forse pure la lotta per chiarire chi è davvero il leader di uno degli sport più vincenti e mediaticamente appetibili d’Italia.
Tutto nasce dallo sfogo via Instagram di Federica sabato scorso, dopo la proclamazione dell’allenatore dell’anno 2017. Per la quarta volta di fila la giuria di giornalisti, membri federali e ex campioni incorona Stefano Morini, artefice dei trionfi di Paltrinieri e Detti, e la ragazza sbotta. Per lei il vero vincitore è il proprio tecnico, Matteo Giunta, e fin lì ci sta: Giunta è bravo, ha fatto un gran lavoro e infatti il ballottaggio con Morini è stato stretto fino all’ultimo. Poi però Federica — d’istinto, secondo indole — aggiunge il carico da novanta, parla di «meritocrazia» e dubita della limpidezza del premio: «Ora abbiamo la certezza di come funzionano queste votazioni». Le quali, peraltro, sono organizzate dalla Federnuoto, che non avrà certo preso bene i sospetti sulla credibilità avanzati dalla sua atleta più rappresentativa.
L’uscita crea il prevedibile scompiglio social: nel marasma appare anche un tweet di dubbio gusto del figlio di Morini, Tommaso, contro Giunta. L’intervento di Gregorio arriva invece all’antica, con un’intervista a Il Giornale in cui, da Melbourne dove si è appena trasferito per uno stage tecnico di sei mesi, definisce le parole di Federica «poco rispettose nei confronti del Moro (Morini, ndr) e di chi ha vinto con lui. È un premio federale, non l’Oscar... Capisco il desiderio di sostenere gli indubbi meriti del proprio tecnico, ma non lo si deve fare screditando il lavoro degli altri. Non doveva prenderla sul personale, bisognerebbe volare alto. Tanto meno bisognerebbe mettere in dubbio la correttezza della votazione... Il Moro quest’anno con i suoi atleti ha vinto quattro medaglie mondiali. Punto. Ma di che cosa stiamo a parlare?».
Finita qui? Per niente. Su Twitter, proprio con l’hashtag #madicosastiamoparlando, Federica ha replicato andando sul personale con un «certo quando vieni stipendiato di brutto da qualcuno (Greg vive al Centro federale di Ostia dal 2011, ndr) sei obbligato a dire certe cose…», seguito da un altro tweet in cui annuncia querele:
Pellegrini Certo quando vieni stipendiato di brutto da qualcuno sei obbligato a dire certe cose
e qui non pensa a Paltrinieri, ma al figlio di Morini. La morale è che la regina, muovendo da una delusione legittima, ha trasceso, e che il re, forse, poteva sorvolare. Ma tant’è. Alla fine questa lite non verte tanto su chi ha l’allenatore migliore ma, appunto, su che cosa e di chi stiamo parlando quando parliamo di nuoto italiano oggi. Per molti Fede e Greg, così fenomeni e così vincenti, pari sono. Per loro, a quanto pare, proprio no.
Paltrinieri Poco rispetto per Morini Non si può difendere il proprio tecnico screditando il lavoro degli altri