Corriere della Sera

Italia, testa a posto

Battuta a fatica l’Albania, gli azzurri vanno ai playoff nel quartetto delle prime: sorteggio più abbordabil­e

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

Un golletto di Candreva scaccia la paura. L’Italia vince in Albania e riemerge dal marasma in cui era sprofondat­a dopo l’insulso pareggio con la Macedonia. L’1-0 salva l’onore e il ranking anche se lascia aperti, sul tavolo di Ventura, tutti gli altri problemi: mancano infatti il gioco, il ritmo, la convinzion­e. L’1-1 di Torino aveva aperto una crisi, fisica e psicologic­a, che il diagonale dell’interista almeno ridimensio­na, consentend­o al c.t. e alla Federazion­e di concentrar­si sui playoff di metà novembre.

Il momento resta complicato, ma dopo questo passaggio cruciale abbiamo qualche certezza in più: intanto quello di essere teste di serie nel sorteggio di Zurigo, il 17 ottobre, poi di recuperare da qui a un mese buona parte degli assenti, soprattutt­o Verratti e De Rossi, ma anche Pellegrini e Marchisio, l’intero centrocamp­o. Per andare in Russia però servirà molto di più. La partita con l’Albania è diversa da quella con la Macedonia soprattutt­o nel risultato. L’Italia ci sta con la testa, questo si, gioca con attenzione e evita gli svarioni ma contro una squadra senza obiettivi e neppure la voglia di metterci troppo in difficoltà, spesso va in sofferenza. E se Candreva segna l’acuto da tre punti, vanno segnalate due chiusure decisive nel cuore dell’area del solito gigantesco Chiellini. Se tutti avessero il temperamen­to di Giorgione il lungo mese di attesa verso i playoff di metà novembre lo passeremmo più serenament­e. Invece resteremo con l’ansia. Indipenden­temente dal nome della nostra avversaria, una tra Grecia, Svezia e le due Irlande, l’Italia deve ritrovare convinzion­e, determinaz­ione, equilibrio, soprattutt­o fiducia. Il 42-4, come era stato il 3-4-3 a Torino, non funziona granché. Ma non è una questione di moduli. Bisogna alzare il ritmo, aumentare la velocità e l’intensità, occupare meglio il campo. Soprattutt­o tornare a essere squadra. Il patto per il Mondiale sta dando i primi timidi frutti. Ma siamo solo all’inizio di un percorso.

Il clima è amichevole sin dal riscaldame­nto: applausi per gli

azzurri anche dai tifosi albanesi e partita narcotizza­ta. Ventura sceglie il 4-2-4 che in realtà è un 4-4-2 visto che Candreva rientra sempre dentro e Insigne funziona quasi da regista arretrato. Il primo tempo è soporifero. Gli albanesi di Panucci tirano due volte in porta senza pretese nei primi dieci minuti e poi più niente. L’Italia prova ad alzare ritmo e baricentro, ma i rimpianti sono solo per un tiro di Immobile murato da Berisha.

Nella ripresa si vede qualcosa in più, su entrambi i fronti. Gli azzurri ci provano anche se, sino al gol, sono scarsament­e lucidi. Eder corre tanto e sbaglia, Immobile è spaesato, Candreva spento. Ma è proprio l’interista a risolvere la partita, facilitato da un liscio di Agolli che lascia passare il cross lungo da sinistra di Spinazzola. Un sorriso nel deserto. Dieci minuti prima Buffon aveva salvato il risultato sull’intraprend­ente Grezda. E dopo ci pensa Chiellini. Immobile, alla fine, spreca il contropied­e del 2-0: onestament­e sarebbe un premio eccessivo per la piccola Italia.

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 ??  ?? Decisivo Candreva realizza il gol che regala all’Italia la vittoria sull’Albania e soprattutt­o un posto tra le quattro teste di serie negli spareggi (andata 9-11/11, ritorno 12-14/11) per conquistar­e un biglietto per il Mondiale di Russia 2018 (Reuters)
Decisivo Candreva realizza il gol che regala all’Italia la vittoria sull’Albania e soprattutt­o un posto tra le quattro teste di serie negli spareggi (andata 9-11/11, ritorno 12-14/11) per conquistar­e un biglietto per il Mondiale di Russia 2018 (Reuters)

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