La tentazione del gigante franco-tedesco Agricole adesso pensa a Commerz
Il ceo Brassac all’Handelsblatt: se andasse sul mercato sarebbe un’opzione da guardare
«Se una grande banca grande come Commerzbank fosse effettivamente in vendita noi, essendo una delle realtà bancarie più importanti dell’eurozona, dovremmo certamente analizzare questa opzione», ha detto il ceo di Crédit Agricole, Philippe Brassac, in un’intervista al quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Un’apertura a sorpresa della quale avranno modo di discutere la cancelliera Angela Merkel e il presidente Emmanuel Macron che oggi si incontrano a Francoforte in occasione dell’inaugurazione della Fiera del Libro.
Dopo l’Airbus delle ferrovie (l’accordo Siemens-Alstom) e quello del mare (l’intesa STXFincantieri) sta per nascere una sorta di Airbus delle banche? Da settimane gira voce che il presidente francese Macron sarebbe favorevole a una grande operazione franco-tedesca in questo campo, per dare solidità alla sua visione di rilancio dell’integrazione tramite «campioni europei» piuttosto che i campioni nazionali della tradizione francese. E l’idea di un avvicinamento bancario potrebbe essere entrata come merce di scambio anche nelle trattative tra Siemens e Alstom.
Ma fino a ieri si pensava che la mossa sarebbe arrivata da Bnp Paribas, tanto più che il portavoce del governo francese Christophe Castaner pochi giorni fa si era sbilanciato in questa direzione: «È un bene che Bnp Paribas volga lo sguardo verso la Germania e una banca così importante come Commerzbank». I vertici della prima banca francese, così come settimane prima quelli dell’italiana Unicredit, avevano smentito di avere compiuto passi concreti verso Commerzbank.
A settembre il governo tedesco ha reso noto di non considerare eterna la partecipazione al 15 per cento che fa dello Stato il primo azionista di Commerzbank, «soprattutto se si trovasse una soluzione positiva per il contribuente tedesco». Secondo il settimanale Wirtschaftswoche Berlino privilegiava una vendita a Bnp Paribas.
Durante la crisi bancaria del 2008 lo Stato tedesco ha messo 18 miliardi di euro nelle casse di Commerzbank per salvarla dal fallimento, 15 sono stati rimborsati. La vendita potrebbe fruttare oltre due miliardi. I tassi bassi finora hanno fatto soffrire Commerzbank, ma in prospettiva è ragionevole pensare che il peggio sia passato, per cui quel 15% potrebbe fare gola a molti istituti. Incoraggiati oltretutto dalla presidente del consiglio di supervisione della Bce, Danièle Nouy, che giudica «troppe le banche europee in concorrenza tra loro» e auspica un consolidamento.