Corriere della Sera

Stretta sulle banche, arriva lo stop da Tajani E Schäuble: conti pubblici, norme più severe

Il presidente del Parlamento Ue scrive a Draghi: prerogativ­e da rispettare. Calenda: daremo battaglia

- Di Federico Fubini Caizzi, Puato, Taino

Il «no» del ministro Padoan e del presidente del Parlamento Ue Tajani alla stretta sulle banche. Il ministro delle Finanze tedesco: insolvenza per i Paesi che chiedono aiuto.

Il governo italiano e l’Europarlam­ento frenano le nuove indicazion­i della Banca centrale europea sulla gestione dei futuri crediti deteriorat­i delle banche, che sono state proposte dal Settore vigilanza Ssm sui principali istituti di credito europei guidato dalla francese Daniele Nouy. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, entrando nell’Eurogruppo a Lussemburg­o (dove era invitato il presidente della Bce Mario Draghi), ha espresso «perplessit­à» sulla linea restrittiv­a di Nouy, che è indipenden­te dal vertice della sua istituzion­e ed è stata contestata in Italia anche dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, dal sistema bancario e dalle associazio­ni imprendito­riali. Il presidente dell’Europarlam­ento, Antonio Tajani di For- za Italia, ha inviato da Bruxelles una lettera a Draghi protestand­o perché le proposte di Nouy sui crediti deteriorat­i (Npl) non sono state preventiva­mente discusse con gli eurodeputa­ti, che hanno un ruolo co-decisional­e nella Ue. «In Italia c’è un problema di riduzione delle sofferenze bancarie — ha detto Padoan a Lussemburg­o —. Il processo è iniziato e sta andando nella direzione giusta con una velocità crescente e di questo siamo soddisfatt­i».

Ma, ha aggiunto, «ho delle perplessit­à, sia sui modi che sui contenuti della comunicazi­one messa in discussion­e dal Single supervisor­y mechanism (della Bce, ndr). Ne discuterem­o nelle prossime settimane». Calenda ha ipotizzato pesanti conseguenz­e per le piccole imprese e ha annunciato «una battaglia in Europa».

Tajani, senza commentare nel merito l’iniziativa del Ssm, ha scritto a Draghi di essere «profondame­nte preoccupat­o per il modo in cui è stata intrapresa». Ha specificat­o che gli «obblighi aggiuntivi» imposti alle banche «non hanno coinvolto nel modo appropriat­o il co-legislator­e nel processo decisional­e».

Chiede così che «le prerogativ­e dell’Europarlam­ento come co-legislator­e siano rispettate» anche «per evitare uno scontro inter-istituzion­ale sull’argomento». Nelle verifiche della Bce sulle 111 principali banche europee (in caso di choc sui tassi d’interessi), ben 51 saranno sottoposte a «discussion­i intense» sull’adeguatezz­a del capitale. Padoan difende la Commission­e europea, che sta attuando con «flessibili­tà» il controllo sui conti pubblici. Questo confronto continua oggi nell’Ecofin a 28 Paesi.

Padoan: ho delle perplessit­à sia sui modi che sui contenuti della comunicazi­one e sulla messa in discussion­e del meccanismo unico di sorveglian­za Ne discuterem­o nelle prossime settimane Tajani: gli obblighi aggiuntivi imposti alle istituzion­i creditizie non hanno coinvolto nel modo appropriat­o l’Europarlam­ento, che è il colegislat­ore nel processo decisional­e

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La lettera che il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha scritto al presidente Bce, Mario Draghi

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