I bimbi e la nave della tolleranza
Capalbio, le vele dipinte dagli scolari con slogan di pace Progetto sostenuto da Jacaranda Falck
Phalle, la nipote Bloum Cardenas: «È un momento meraviglioso per questo posto, tutto corrisponde allo spirito di Niki, una grande artista che sembrava fragile e invece riuscì da sola in un’impresa fantastica». Ed entusiasta è anche l’artista, Emilia Kabakov: «Questo posto è magico, un’atmosfera unica, c’è il verde del mare e quello della campagna. Ritengo questa installazione un miracolo…».
Molto soddisfatta la protagonista dell’impresa di Capalbio, Jacaranda Caracciolo Falck: «Sono cresciuta vedendo costruire il Giardino dei Tarocchi e ho sempre cercato qualcosa che potesse dialogarci, per inserire un altro pezzo di arte contemporanea qui in Maremma. Quando ho incontrato la “Ship of Tolerance” è Insieme L’artista Emilia Kabakov, il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori e Jacaranda Caracciolo Falck nel terreno della tenuta amata dall’editore Carlo Caracciolo stato amore a prima vista. L’arte è apertura, integrazione, mai isolamento. Questa nave d’arte rappresenta una testimonianza importante anche qui a Capalbio, dopo le polemiche sugli immigrati. Sull’opera ha lavorato molta gente del posto. Un altro richiamo a Niki, che per il suo Giardino dei Tarocchi volle usare solo artigiani locali». Ora la nave probabilmente attraccherà a Palermo, che nel 2018 ospiterà la 12esima «Manifesta», la biennale d’arte nomade in Europa. E i Kabakov, dal 18 ottobre, saranno protagonisti di una retrospettiva alla Tate Modern di Londra. Grazie alla «Ship of Tolerance» Capalbio si è trasformata in una grandepiccola capitale mondiale dell’arte contemporanea.