Bancomat facile Si abbassa il tetto al costo
Decreto legislativo per stimolare i pagamenti elettronici, carte di credito non oltre lo 0,3%
Il caffè al bar. Il giornale in edicola. Il biglietto dell’autobus. Chiedere all’esercente di pagare con carte di credito (o debito) anche per i piccoli importi da ora in poi sarà più semplice. Il governo ha approvato uno schema di decreto legislativo (che ora passerà al vaglio del Parlamento, ma solo in via consultiva) che impone il tetto alle commissioni interbancarie nell’utilizzo dei dispositivi Pos (Point of sale). Il limite viene fissato allo 0,2% (del valore della transazione) per i bancomat, allo 0,3% per le carte di credito, come prescrive una direttiva europea del 2015.
A conti fatti un ulteriore stimolo ai pagamenti elettronici. Intervenendo sul rapporto tra le banche emittenti di carte (che fanno pagare ai clienti un costo annuale di esercizio) e gli istituti di credito gestori dei dispositivi (che scaricano sui negozianti il costo per il suo utilizzo). Il tetto, però, non colpisce né American Express, né Diners, che sono le uniche ad emettere carte di credito/debito e ad essere anche gestori di Pos. Condizione che permette loro di sfuggire alle regole di Bruxelles e per questo guardate con il fumo negli occhi dagli esercenti. Nessun accenno nel decreto legislativo, però, sulle sanzioni per chi non accetta pagamenti elettronici. Sarebbe tutto pronto in realtà: basterebbe rendere attuativo un decreto interministeriale tra il Tesoro e lo Sviluppo. Sergio Boccadutri, conoscitore del tema e responsabile Innovazione del Partito democratico (azionista di maggioranza dell’esecutivo Gentiloni) dice che presto il provvedimento vedrà la luce, già immaginato dal legislatore nel 2015 eppure rimasto soltanto su carta.
L’ipotesi delle multe «comprese tra i 10 e i 30 euro», spiega Boccadutri, trova le associazioni di esercenti e commercianti pronte a battagliare. Lo stesso presidente di Confcommercio,
Carlo Sangalli, si è più volte espresso sulla necessità di evitare una misura del genere. Avrebbe un carattere punitivo, costringerebbe i piccoli esercenti a fare i salti mortali per non andare in perdita, soprattutto quelli alle prese con un alto costo della materia prima o gravati dal peso delle accise. Secondo Paolo Ferrè, responsabile credito di Confcommercio, la misura appena
adottata dal Consiglio dei ministri «seppur meritoria, attenua solo in parte il potere degli istituti di credito». A supporto della tesi cita il caso dei distributori di carburante che grazie a un emendamento di qualche anno fa furono esentati dalle commissioni per l’utilizzo dei Pos: «La risposta delle banche fu segnaletica. Ritirarono immediatamente tutti i dispositivi perché non potevano più lucrare sul loro utilizzo».
Ecco perché il ginepraio commissioni è ancora lungi dall’essere risolto. Semmai può essere la tecnologia a superare le divisioni tra guelfi e ghibellini. Tra chi vuole le sanzioni e chi le rigetta. Tra chi lamenta l’ostracismo degli esercenti nei confronti dei pagamenti elettronici (con il sottotesto di voler sfuggire alle maglie sempre più strette del Fisco) e chi denuncia lo strapotere delle banche. Stanno nascendo sempre più attori attivi nei pagamenti. Tra applicazioni per smartphone e piattaforme di scambio denaro. Con commissioni vicine allo zero.
Le finalità L’obiettivo è incoraggiare l’uso dei Pos anche per piccoli importi