Inter allo sbando, toccato il fondo Icardi in castigo, è gelo con Pioli
Puniti dal Genoa, i nerazzurri sbagliano tutto compreso un rigore con Candreva
DAL NOSTRO INVIATO voglia davvero andare. La coppa andrebbe onorata, ma assumersi responsabilità non è una dote dell’attuale spogliatoio nerazzurro.
Sulle macerie dell’Inter balla felice il Genoa, quasi salvo grazie al gol dell’ex Pandev, lesto a metà ripresa a raccogliere e insaccare la respinta della traversa sul tiro di Veloso. Una vittoria cercata e trovata senza strafare. Di là c’era una squadra spappolata e involuta, da tempo ferma su un binario morto e giunta alla sconfitta numero 13 in campionato. In fondo è un record anche questo: una striscia così negativa mancava da marzo 2012. Ormai all’Inter sono saltate tutte le gerarchie e l’ultimo caso offerto dall’attualità è la sostituzione di Icardi. Pioli l’ha tirato fuori a metà ripresa, dopo essersi inutilmente sgolato un’ora per indicargli i giusti movimenti da fare. L’argentino ha lasciato il campo a Palacio e se n’è andato via senza rivolgere neppure un cenno all’allenatore, con una freddezza e un’apatia che dovrebbero essere sconosciute a un capitano.
Lo specchio di una squadra sbandata, messa sotto dal Genoa nonostante i rossoblù fossero pieni di paure. Il piglio dei ragazzi di Juric s’è visto subito e se in avvio l’arbitro avesse fischiato il giusto rigore a Simeone, falciato da Medel e costretto poi a lasciare il campo per Pandev, forse l’Inter sarebbe crollata più in fretta. Ha tenuto per un’ora prima di ca- pitolare, caracollando e affidandosi a qualche discesina di Perisic. Nulla da giustificare il pari che pure poteva arrivare in chiusura per il rigore (molto dubbio se non proprio inesistente) concesso per fallo di mano di Burdisso. Anche lì c’è stato un bisticcio. Voleva tirare Gabigol, Candreva non gliel’ha permesso e ha buttato una carezza in bocca a Lamanna.
Pioli non si dimette, lascia ai posteri un doppio «non mollo» in stile Malesani e pure una frase che la dice lunga: «L’Inter deve avere le idee chiare per il futuro». Lui si riciclerà forse alla Fiorentina, ai nerazzurri arriverà forse Conte, forse Simeone, forse Spalletti. E dopo un anno buttato al vento e 140 milioni spesi, il gruppo Suning dovrà rifondare tutto. Senza forse, questa è l’unica certezza. gol segnati da Pandev in 3 gare consecutive: non succedeva dal febbraio 2010 nell’Inter rigori parati dal portiere genoano Lamanna sui 6 complessivi affrontati in A