Fondi immobiliari, si tratta sui rimborsi Poste accelera sul risarcimento del (solo) capitale a 14 mila sottoscrittori. Esposto del Codacons
L’obiettivo è individuare una soluzione nelle prossime due settimane. Il giorno potrebbe essere venerdì 20 gennaio, entro quella data i circa 14 mila risparmiatori che nel 2003 hanno investito complessivamente 141 milioni di euro, sottoscrivendo 56.400 quote (con un taglio di 2.500 euro l’una) del fondo immobiliare Invest Real Security (Irs) di Poste Italiane, avranno una misura del rimborso a ristoro delle perdite accumulate con la chiusura del fondo.
Le certezze da cui partire sono poche. A cominciare dal fatto che con la scadenza di Irs, avvenuta lo scorso 31 dicembre, è emerso che il valore del capitale rimborsato è pari a 390 euro. L’andamento del fondo è stato, del resto, legato al mercato immobiliare, che dal 2010 in poi ha registrato Susanna Camusso, segretario Cgil un’irreversibile flessione. Il secondo dato certo è nei tredici anni di vita il fondo ha avuto un rendimento complessivo negativo pari a -7,8%, tendendo conto, tra l’altro, che ha distribuito dividenti e anticipi di rimborso pari a 658 euro per quota. In soldoni chi ha investito 2.500 euro ne ha ripresi 1.048, ne ha perduti, quindi, 1.452 (cioè a dire il 58%). A questo deve aggiungersi il mancato rendimento per tutto il periodo. Sono questi i numeri da cui Poste deve muovere per stabilire in che misura onorare l’impegno di «avviare iniziative in favore dei clienti che hanno sottoscritto il fondo immobiliare Irs di Banca Finnat». Vale ricordare che nel 2003 a curare il collocamento è stata proprio la rete dei 14 mila uffici del gruppo postale. Tanto che, Una «nota alle strutture» della segreteria nazionale Cgil a tutti i dirigenti delle categorie, nazionali e regionali su come affrontare mediaticamente il tema dei voucher. Dopo il caso dei pensionati dell’Emilia-Romagna, Tania Scacchetti e Nino Baseotto, membri della segreteria nazionale, hanno inviato una email informativa. «Meglio sarebbe stato — vi si ammette — usare maggiore attenzione sulla questione, specie una volta avviata la nostra campagna di raccolta firme (per il referendum abrogativo del Jobs act, ndr). Tuttavia, anche nella relazione con la stampa locale, il in vista della scadenza del fondo e dell’entità delle perdite accumulate dai sottoscrittori, nelle settimane scorse la società guidata da Francesco Caio ha messo in moto una procedura condivisa con Consob, Bankitalia e Ivass per individuare una soluzione.
L’intenzione è scongiurare che la vicenda si configuri come l’ennesimo episodio di risparmio tradito. Domani il Codacons presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di indagare e fare chiarezza sul caso dei fondi immobiliari venduti da Poste.Italiane. Alle associazioni dei consumatori l’azienda ha però già anticipato e ribadito la volontà di farsi carico del problema. Il punto è chiarire con quali modalità e in quale misura. Al momento si starebbero ancora valutando i profili e l’età dei risparmiatori postali rimasti scottati dall’investimento in Irs. Tra le ipotesi si ragiona sulla possibilità di offrire il rimborso sotto forma di altri prodotti di risparmio targati Poste Italiane, per quanto riguarda l’entità del ristoro la migliore delle circostanze prevederebbe la parte mancante di capitale rispetto a quanto investito (poco più di 1.450 euro a quota). Gli interessi non rientrerebbero, insomma, nell’indennizzo. Una scelta determinante, poiché sarà il precedente per stabilire gli eventuali risarcimenti degli altri fondi collocati da Poste (Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha), che rischiano di andare a scadenza con probabili perdite a doppia cifra.