Migranti, il 2016 anno record degli arrivi
I dati di Frontex: 181 mila clandestini alle frontiere italiane. Gabrielli: una follia l’ipotesi di chiudere i Cie
Dal 2010 ad oggi, dunque negli ultimi sei anni, il numero delle persone bloccate mentre tentavano di entrare clandestinamente nel nostro Paese sono decuplicate. Dieci volte di più in appena sei anni. Mentre per altre rotte i flussi risultano essere in declino, per quella che riguarda l’Italia siamo al record storico: l’anno scorso il fenomeno dell’immigrazione clandestina ha riguardato 181 mila persone intercettate alle nostre frontiere.
Sono i dati ufficiali rilasciati da Frontex, agenzia europea che si occupa di gestione e controllo dei flussi migratori e delle frontiere, su tutte le rotte, da quella balcanica a quella che vede come porta di ingresso la Spagna: il Vecchio Continente ormai intercetta ogni anno più di 500 mila persone che senza titolo entrano nei propri confini. E la maggior parte dei migranti passati dalla rotta centro mediterranea, che investe in primo luogo l’Italia, sono nigeriani, seguiti da cittadini di Eritrea, Guinea, Costa d’Avorio e Gambia.
È una notizia correlata quella che riguarda la legislazione italiana, in procinto di cambiare. Il ministro dell’Interno Marco Minniti, a fine anno, ha annunciato che i Cie, i centri di detenzione temporanei, verranno quintuplicati, aperti in ogni Regione italiana. Scelta che ha scatenato le polemiche, ma ieri è stato il capo della polizia, Franco Gabrielli, a definire «una pura follia» l’ipotesi di abolirli. È vero, ammette, che «se guardiamo alle statistiche, in quasi il 50% dei casi non si riesce a fare l’identificazione e il rimpatrio, ma perché dobbiamo precluderci anche l’altro 50%? C’è stata una certa rappresentazione dei Cie, quando ospitavano migliaia di persone ed erano luoghi di condizione inumana. Se il tema è come sono i Cie, troviamo strumenti per verificare le condizioni dentro i Cie. In questo Paese quando uno strumento presenta criticità, invece di incidere sullo strumento lo si elimina».
Le rotte L’Europa ormai intercetta ogni anno più di 500 mila persone che senza titolo entrano illegalmente nei suoi confini
I ministri di Interno e Giustizia stanno studiando d’intesa un pacchetto congiunto. Il provvedimento — che prevede tra l’altro l’eliminazione dell’appello in caso di domanda d’asilo respinta — sarebbe stato già trasmesso a Palazzo Chigi, potrebbe essere licenziato sia come ddl che come decreto legge, entro fine mese. Sono previste sezioni specializzate nei tribunali e stop all’appello per i richiedenti asilo. Il testo si compone di 17 articoli, prevede che si possa fare ricorso solo per Cassazione. Si dispone inoltre che in tribunale le domande siano esaminate con un procedimento camerale. Prevista anche la possibilità di lavori socialmente utili per i migranti.