L’altra America che è capace di stringersi la mano
John McGraw e Rakeem Jones. Due nomi che dicono poco. Non fosse che il primo è un sostenitore di Trump e l’altro no. La loro storia è di quelle che possono dare un messaggio di speranza agli Stati Uniti. L’ha riportata e commentata Luis Gomez sul San Diego Union Tribune. John e Rakeem erano arrivati quasi allo scontro fisico durante una manifestazione contro l’elezione del nuovo presidente. Ha fatto notizia vederli stringersi la mano. Qualcuno, molti, avranno pensato ad un’operazione di facciata. Non era così. L’America può davvero ripartire dai piccoli gesti. E dimostrare che si può vivere nello stesso Paese anche se si hanno idee diverse.
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L’assedio al castello crociato di Kerkar è per la Giordania la fine e un inizio. È la fine perché l’azione del commando conclude mesi difficili, segnati dalla violenza. Cellule jihadiste hanno insanguinato il Paese — fragile quanto strategico — seguendo un sentiero già visto in altri luoghi. Prima colpiscono le forze dell’ordine, poi la presenza militare straniera assassinando degli istruttori occidentali, infine il bersaglio — classico — dei turisti.
Nel mezzo l’assassinio di un vignettista. In questo modo gli strateghi alzano la posta della sfida, attirano l’attenzione generale, incidono sull’economia e l’immagine del regno.
Il sovrano Abdallah, seguendo la tradizione familiare, è uno dei partner più fedeli dell’Occidente. È stato uno dei pochi Stati della regione a impegnarsi, anche in modo brutale, contro Al Qaeda. E ha pagato un prezzo con gli attentati portati dai seguaci di al-Zarqawi, il precursore dell’Isis. Quell’impegno il re lo ha rinnovato nel contrasto del Califfato,
Contro Al Qaeda
Il sovrano Abdallah, per tradizione familiare, è uno dei partner più fedeli dell’Occidente