«Non posso perdere potere» La vita di Marra tra case e barche
In Campidoglio Raffaele Marra aveva un potere enorme. E se ne vantava. Soprattutto non aveva alcuna intenzione di perdere la propria influenza. E così nel giugno scorso, messo sotto attacco da numerosi personaggi di primo piano del Movimento 5 Stelle, aveva deciso di chiedere aiuto al suo amico costruttore Sergio Scarpellini «per avere una campagna di stampa favorevole». E alla segretaria dell’imprenditore — che ha già ottenuto numerosi appalti con il Comune e per anni ha affittato proprio al Campidoglio due immobili per un canone annuo che supera i 14 milioni di euro — spiegava senza mezzi termini: «Io sto a disposizione... tu glielo puoi far pure arrivare, glielo dici “lui sta a disposizione”». Lo sa che il rischio è grosso: «Dall’uomo più potente divento l’ultimo coglione». Ecco perché decide di muovere tutte le leve possibili. Mantenere la posizione — questo raccontano gli atti processuali — vuol dire anche continuare a ottenere vantaggi economici. Non ci sono soltanto gli appartamenti che l’amico costruttore gli avrebbe regalato. L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo porta a una compravendita di barche e soprattutto a soldi che sarebbero stati depositati all’estero, in alcune banche di Malta, dove la moglie e i figli si sono trasferiti. Per questo tra i reati ipotizzati c’è anche il riciclaggio.
«Se mi sposta è un danno enorme»
La sera del 30 giugno scorso, mentre è sotto attacco dei grillini, Marra contatta Ginevra Lavarello, segretaria di Scarpellini.
Marra: «Se Sergio può intervenire con Gaetano Calta... per farmi avere una mano sui giornali... cioè capire se nel senso proprio per cercare in qualche modo di tutelare la mia posizione, sennò diventa un grande... molto complicata la questione».
Lavarello: «Domani glielo chiedo sicura-
mente».
Marra: «Eh io sto a disposizione... in modo tale per cercare di avere una visione diversa: che lui possa dire “ma come, adesso lo avete nominato e ora che fate, allora vuol dire che comandano quelli di Milano, comandano quelli di Torino, allora questo non conta un c... cioè fate risultare che se mi sposta (Raggi, ndr) è un danno enorme alla sua credibilità, alla sua immagine».
Secondo le verifiche Caltagirone non è mai stato contattato.
La compravendita degli appartamenti
Quali fossero gli interessi economici tra Marra e Scarpellini lo spiega il giudice quando ricostruisce la compravendita di due case. «Nel 2009 quando Marra è direttore del Dipartimento Patrimonio, Scarpellini gli vende un appartamento a Roma applicandogli il considerevole “sconto” di 500 mila euro. Il 23 giugno 2010 Scarpellini acquista da Marra un immobile sempre a Roma e lo stesso giorno la sua “Progetto 90” cede a Marra un altro appartamento. I due atti vengono rogati dallo stesso notaio. Marra corrisponde a Scarpellini 728 mila euro, Scarpellini versa a Marra 400 mila euro. L’immobile era stato acquistato da Marra nel 2003 per 140 mila euro. Nel 2011 Scarpellini ha rivenduto l’immobile a 380 mila euro».
E poi c’è l’attico dove è stato arrestato, che gli è costato l’accusa di corruzione perché secondo il giudice «è frutto di una regalia nel 2013»: «Risulta che Scarpellini ha messo a disposizione della moglie di Marra due assegni circolari — per un importo complessivo di 367.850 euro — impiegati per l’acquisto del citato immobile». Annotano i carabinieri: «In quel periodo Marra è dirigente di Roma Capitale. Fino a un mese prima è stato il direttore di Personale, Demanio e Patrimonio della Regione Lazio».
Le barche in leasing e i soldi a Malta
L’indagine dei carabinieri non è terminata e si concentra «sulla eventuale presenza, presso intermediari con sede a Malta, di rapporti riconducibili a Marra e ai suoi familiari». E proprio a Malta, nel 2015, hanno trasferito la residenza la moglie e i figli. Sono stati rintracciati
alcuni prelevamenti in contanti con carta di credito presso Atm maltesi e su un conto dello stesso Marra nell’agosto 2013 è arrivato un bonifico estero da 4 mila euro da un conto in un istituto maltese riconducibile al fratello Catello Marra». Il braccio destro della sindaca Virginia Raggi mostra di avere dimestichezza in numerosi settori. E infatti «tra il 2011 e il 2013 sono stati riscontrati sul suo conto corrente addebiti mensili per pagamenti di canoni a favore di società francesi attive nei settori del leasing finanziamento nautico. Tali operazioni appaiono collegate a subentri in contratti di leasing e compravendite di imbarcazioni fra Marra e diversi soggetti. Infine tra maggio e giugno 2015 si registrano quattro bonifici da un intermediario maltese per 240 mila euro che sembrano riconducibili alla cessione di un’imbarcazione».
Con la segretaria dell’immobiliarista Marra: «Dall’uomo più potente divento l’ultimo c... Io sto a disposizione, tu glielo puoi pure fare arrivare, glielo dici»