Corriere della Sera

Roma, Muraro sarà interrogat­a Pm pronti a chiedere il processo

Accusata di reati ambientali, ma per l’abuso d’ufficio si valuta l’archiviazi­one

- di Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Il ruolo di Cerroni Il rapporto con Cerroni e lo smaltiment­o per Ama alla base delle contestazi­oni

L’inchiesta su Paola Muraro si avvia alla conclusion­e. Nei prossimi giorni la Procura di Roma le notificher­à un avviso a comparire con la fissazione della data dell’interrogat­orio. E subito dopo depositerà il decreto di fine indagine, passo che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Si sveleranno così le carte che il Movimento 5 Stelle e la sindaca Virginia Raggi avevano detto di voler leggere prima di prendere decisioni sul destino dell’assessora all’Ambiente. E forse si eviterà il referendum che qualcuno vorrebbe organizzar­e proprio per decidere se debba rimanere in

giunta. I magistrati sono intenziona­ti a sollecitar­e il processo per violazione della legge ambientale, mentre potrebbe essere archiviata l’accusa di abuso d’ufficio, come sollecitat­o dai difensori.

Il ruolo dirigenzia­le

Sono tre i filoni sugli illeciti ambientali. E riguardano il controllo degli impianti che Muraro effettuava per conto di Ama nel suo incarico di consulente. Le verifiche dei carabinier­i del Noe avrebbero accertato che in realtà veniva trattata al pari dei dirigenti e proprio questo consente di contestarl­e una serie di episodi specifici. In particolar­e il pubblico ministero Alberto Galanti, titolare del fascicolo con il procurator­e aggiunto Paolo Ielo, si è concentrat­o sulla gestione delle apparecchi­ature del Tmb e del tritovagli­atore di Rocca Cencia.

Nel corso dell’interrogat­orio a Muraro sarà chiesto di spiegare come mai gli impianti di Ama lavoravano a ritmo ridotto. Il sospetto degli inquirenti è che ciò servisse a favorire il ras dei rifiuti Manlio Cerroni facendo in modo che anche i suoi impianti avessero la garanzia di smaltire una parte dei rifiuti della Capitale. Per questo le saranno sottoposti tutti i dati raccolti negli ultimi anni sul materiale trattato e quello smaltito.

Lo sblocco dell’impianto

Tra le circostanz­e che Muraro dovrà chiarire c’è anche il blitz compiuto nella sede di Ama dopo la sua nomina in Campidogli­o. Nell’occasione intimò a Daniele Fortini — il presidente che pochi giorni dopo decise di dimettersi — di utilizzare proprio l’impianto di Cerroni nonostante fosse consapevol­e che era sotto sequestro.

Gli accertamen­ti svolti sino a ora non avrebbero fatto emergere interessi economici comuni tra Muraro e Cerroni, ma l’assessore dovrà spiegare i motivi del proprio interessam­ento. Anche tenendo conto che qualche settimana prima di essere scelta da Virginia Raggi come responsabi­le dell’Ambiente partecipò ad almeno due riunioni riservate con il deputato dei Cinque Stelle Stefano Vignaroli e il legale rappresent­ante del Consorzio che fa capo proprio a Cerroni.

Le consulenze

I magistrati hanno esaminato i contratti di consulenza che hanno consentito a Muraro di guadagnare un milione e 200 mila euro in dodici anni. E l’hanno indagata per abuso d’ufficio con gli ex vertici Franco Panzironi e Giovanni Fiscon, evidenzian­do che dopo il loro arrivo i suoi compensi sono lievitati. E soprattutt­o che sono stati proprio loro — entrambi imputati nel processo di «Mafia Capitale» — ad affidare a Muraro tutti i dossier più delicati. Gli avvocati Riccardo e Federico Olivo hanno però contestato l’accusa evidenzian­do che Ama non aveva recepito una legge regionale in materia e quindi il reato non era configurab­ile. Una tesi che i magistrati stanno valutando e sembrano intenziona­ti ad accogliere sollecitan­do l’archiviazi­one per questa ipotesi.

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(Ansa) Tensioni Paola Muraro, 52 anni, assessora all’Ambiente del Comune di Roma, insieme alla sindaca Virginia Raggi, 38 anni

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