Corriere della Sera

Proteste, minoranze, polizia Nuova sfida Clinton-Trump

Verso il dibattito tra i candidati sullo sfondo degli scontri razziali

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è la ripartizio­ne del consenso Stato per Stato. E in quelli in bilico, a cominciare proprio dal North Carolina, i due contendent­i sono molto vicini.

Finora si è ragionato sulla base di una semplice equazione: Trump si presenta come il candidato «law and order», il presidente capace di far rispettare la legge e garantire la sicurezza. Quindi ogni attentato, ogni manifestaz­ione violenta favorisce la sua presa sull’elettorato.

Adesso, però, questo assunto non basta più. Nel confronto diretto con Hillary, «The Donald» dovrà dimostrare che le sue idee, osannate nei comizi, possono resistere a un duro contraddit­torio. Perché anche sul tema sicurezza Trump oscilla. Ieri, per esempio, ha proposto di applicare alle città più a rischio la procedura «stop and frisk», cioè fermare i passanti a caso e perquisirl­i.

Il metodo fu introdotto a Disarmati Tensione a Charlotte in North Carolina, dove sono scoppiate le proteste della comunità afroameric­ana dopo la morte di Scott (Afp) New York dal sindaco Rudy Giuliani, oggi uno dei consiglier­i del tycoon. Fu confermato dal suo successore Michel Bloomberg e poi abbandonat­o dall’attuale primo cittadino Bill de Blasio. Estendere lo «stop and frisk» nei centri maggiori (quanti? quali?), significhe­rebbe di fatto trasformar­e gli Usa in uno Stato di polizia, azzerando il potere giudiziari­o e comprimend­o, in modo innaturale per questo Paese, il grande senso di libertà di cui godono i cittadini.

Trump ha poi precisato che si riferiva in particolar­e a Chicago.

In ogni caso Hillary Clinton si dovrà muovere su un terreno per lei più difficile. L’opinione

I sondaggi

La democratic­a avrebbe 6 punti di vantaggio sul repubblica­no. Per ora

pubblica, compresa larga parte di quella democratic­a, non è soddisfatt­a dell’opera di Barack Obama e chiede di fare di più. Sì, ma che cosa?

L’ex Segretario di Stato respinge «le maniere forti» invocate dal suo avversario, dopo le bombe a Chelsea. È contraria anche alla «profilazio­ne», cioè controlli di polizia mirati su alcuni gruppi sociali, a cominciare dai maschi afroameric­ani di età compresa tra i 18 e i 40 anni. Anche Hillary Clinton ha bisogno di una linea chiara, in grado di resistere all’offensiva di Trump.

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