Colombia, storico accordo di pace La guerriglia Farc depone le armi
Il conflitto è durato cinquant’anni e ha provocato 260 mila vittime
Adesso è davvero scoppiata la pace in Colombia. Dopo 52 anni, alla fine di un lungo negoziato, verrà sciolta la più irriducibile guerriglia marxista del mondo e si fermerà l’anacronistico conflitto armato che la opponeva allo Stato. È un altro residuo di Guerra fredda che lascia il continente americano dopo la pace tra Stati Uniti e Cuba. La fine di un incubo che ha causato
I colombiani dovranno ora approvare l’accordo in un referendum ai primi di ottobre, consultazione che il governo ritiene di poter vincere. Nonostante l’opposizione guidata dall’ex presidente Alvaro Uribe, il quale aveva soltanto usato l’esercito nei suoi due mandati, vantandosi di aver eliminato fisicamente la metà dei guerriglieri. Uribe sostiene che lo Stato è stato ricattato dalle Farc, accettando quasi tutte le loro richieste.
La questione più polemica, nonché l’ultima ad essere risolta, riguarda proprio una sorta di amnistia che le Farc sono riuscite a strappare per posare le armi. Gli accordi prevedono che soltanto i crimini di guerra più gravi verranno giudicati (omicidi di massa, sequestri) e che anche i membri dell’esercito regolare possono essere chiamati a risponderne.
Per i guerriglieri «semplici», invece, si parla di smobilitazione e reinserimento nella società. Verranno costituite strutture speciali, per uomini e donne che spesso non hanno mai vissuto al di fuori della giungla, essendo stati «reclutati» da bambini, non hanno mai imparato un lavoro e nemmeno possiedono vestiti civili. Riceveranno per due anni un salario minimo per mantenersi, per poi aver diritto a un finanziamento Nuovo corso Un gruppo di giovani combattenti delle Farc. Nella foto a sinistra, il presidente colombiano Juan Manuel Santos L’intesa sarà sottoposta al voto popolare ai primi di ottobre
Referendum
«Abbiamo ottenuto le condizioni minime per portare avanti i nostri ideali», ha detto il leader delle Farc, Timochenko. Naturalmente la guerriglia si impegna a chiudere qualsiasi coinvolgimento con le coltivazioni di foglie di coca e il narcotraffico che negli ultimi decenni sono state le loro principali fonti di finanziamento.
In un discorso emozionato, Santos ha affermato che oggi «finiscono le sofferenze, i dolori e le tragedie della guerra», rimettendo nelle mani dei colombiani la decisione se approvare o meno l’accordo con le Farc.