Noi, la paura e le previsioni (irragionevoli) di Anassimandro
Pensatore Anassimandro, pensatore ellenico
Del filosofo greco Anassimandro, antico padre della scienza, si diceva che aveva salvato gli abitanti di Sparta perché aveva previsto un terremoto, e li aveva avvisati. Del grande terremoto che ha distrutto Messina all’inizio del XX secolo, qualcuno dice ancora che è stato punizione divina, e non sarebbe successo se i messinesi si fossero comportati meglio. Né una cosa né l’altra, ovviamente, sono ragionevoli; entrambe rappresentano il nostro angosciato bisogno di trovare ragioni e modi di difenderci dal dolore e dall’imprevisto. Dobbiamo fare di tutto per difenderci, ovviamente. Studiare i pericoli, cercare di prevederli, e prendere tutti i provvedimenti necessari per minimizzare i rischi. Disattenzioni e leggerezze sono colpevoli. Ma siamo limitati e mortali, non siamo i padroni della realtà: le armi della scienza sono efficaci, anche molto, ma non sono onnipotenti: alleviano i rischi, non li eliminano. Pregare un dio o un altro può portarci conforto e consolazione, non diminuisce i rischi della vita. I terremoti ce lo ricordano. Penso che dobbiamo fare il possibile, e più, per prevenire e minimizzare i disastri, ma dobbiamo anche accettare i nostri limiti. Delle emozioni intense suscitate dai disastri, facciamo piuttosto un’occasione per ricordarci quanto ci sentiamo tutti, di ogni parte del mondo, parte di una sola famiglia umana, nella gioia e nel dolore.