Unicredit, le voci sulle cessioni spingono la Borsa
Le indiscrezioni sulla vendita a Pzu della controllata polacca Pekao fanno balzare il titolo del 6,6%. Rialzo anche per gli altri bancari, da Ubi a Intesa. Piazza Affari positiva del 2,5%. Per Fineco nuova strategia
Il mercato crede alle indiscrezioni sulle prossime scelte strategiche di Unicredit per ridurre il fabbisogno di capitale, a cominciare dalla possibile vendita della banca polacca Pekao. Risultato: il titolo del gruppo milanese è volato ieri di oltre il 6,6% a 2,09 euro, e insieme è schizzato del 7,90% il titolo della controllata Fineco Bank, perché secondo gli analisti potrebbe non essere più nel paniere delle possibili prossime cessioni che il nuovo ceo di Unicredit, Jean Pierre Mustier, sta studiando.
Ad accendere i fari su Unicredit e sul riassetto delle controllate estere è stata la stampa polacca. Secondo il quotidiano «Dziennik Gazeta Prawna», giovedì sarà a Milano Michal Krupinski, amministratore delegato della compagnia assicurativa polacca Pzu, primo gruppo del Paese e a controllo pubblico, insieme con Pawel Borys, presidente del management board del Fondo di Sviluppo Polacco. I due manager arriverebbero Esattamente cinque anni fa. Tim Cook (nella foto) veniva nominato amministratore delegato della Apple. Il carismatico fondatore e timoniere dell’azienda, Steve Jobs, sarebbe morto poco più di un mese dopo. «Pensavo che sarebbe rimasto ancora per lungo tempo», ha dichiarato in questi giorni Cook al «Washington Post». Non è andata così: il manager (oggi) 56enne è diventato il punto di riferimento di Cupertino in uno dei momenti più delicati della sua storia. Oggi ripercorriamo il primo lustro dell’era Cook sulla Digital Edition del «Corriere della Sera» con un approfondimento. una spinta al rafforzamento patrimoniale che è tra gli obiettivi del piano strategico di Mustier, che è in preparazione e dovrebbe essere presentato per fine autunno. Dai gruppi coinvolti non sono arrivati commenti.
Secondo gli analisti di Equita, la vendita di Pekao può generare un beneficio di circa 100 punto base» sul patrimonio, così da ridurre l’ammontare dell`aumento di capitale, stimato tra 5-8 miliardi. «L’operazione avrebbe anche l‘effetto di ridurre del 10% gli utili di gruppo». La notizia — continua Equita — dovrebbe anche ridurre l`attesa di un piazzamento di Finecobank. Da qui ieri, secondo alcuni analisti, il rialzo del titolo, che verrebbe liberato dal peso di un possibile nuovo collocamento, dopo la cessione del 10% a luglio. Unicredit attualmente controlla il 55% della banca guidata da Alessandro Foti. Secondo Mediobanca comunque non si attendono decisioni prima di ottobre, visto Dalla crescita del valore della società al braccio di ferro con l’Fbi passando per la dipendenza dalle vendite dell’iPhone, che contrariamente a quanto auspicato da Jobs è stato venduto in più e differenti versioni, e per l’emozionate coming out di un personaggio che, nonostante la pesante eredità anche in termini di immagine, non ha avuto paura di metterci la faccia. che dopo il collocamento del 10% Unicredit si è vincolata a un periodo di lock-up di 90 giorni.
Intanto si registra un cambio rilevante nell’azionariato di Unicredit, che ieri ha avviato il cantiere per il lancio di un covered bond decennale. Capital Research and Management Company ha dal 17 agosto scorso il 5,082% di Unicredit e diventa così il primo azionista superando il fondo sovrano di Abu Dhabi, Aabar, al 5,042%.
La volata di Unicredit ha dato la spinta all’intero listino di Piazza Affari, risultato il migliore d’Europa. Il FtseMib ha chiuso in rialzo del 2,5%, con un rialzo generalizzato dei bancari, come Ubi (+7,03%), Mediobanca (5,27%), Intesa Sanpaolo (+4,98%), Bper (5,73%), Banco Popolare (+4,52%), Bpm (+3,64%), e con acquisti anche per i titoli energetici, con Saipem che sale del 4,63%, Eni del 1,34% e Snam del 1,11%.
Unicredit secondo gli analisti potrebbe avere bisogno di un aumento di capitale fra 5-8 miliardi
@martinapennisi