Corriere della Sera

Dal poliziotto all’ingegnera: i 122 pentastell­ati in corsa a Palermo

La storia degli aspiranti sindaco che nei prossimi giorni metteranno online video e curriculum

- Felice Cavallaro

mette le mani avanti: «Ogni comunicazi­one ufficiale sarà data a tempo debito». Toccherà a Virginia Raggi dire l’ultima parola. E dentro M5S sottolinea­no: «A Giachetti non ha portato bene puntare tutto sulle Olimpiadi». Il piddino non ha cambiato idea: «Basta faide, crediamoci tutti insieme». E, tornando sulla campagna elettorale, attacca Massimo D’Alema in vista del prossimo confronto alla Festa dell’Unità di Roma: «Pensavo dicesse di no. Mi ha bombardato per tre mesi, solo a 24 ore del voto ha detto che si conformava al partito. Che ci stanno a fare nel Pd? Restano perché al di fuori spariscono, non contano più nulla».

Ma anche dentro M5S le acque restano agitate. Tra i grillini, Roma, 9 maggio Virginia Raggi, candidata sindaco, alla sede del Coni dopo l’incontro con il presidente Giovanni Malagò

Dal poliziotto che a Roma si lanciò contro Angelino Alfano all’ingegnera che ristruttur­a case nel centro storico di Palermo realizzand­o (e vendendo) pure gioielli dai fichidindi­a. Da un pugno di giovani architetti al marito di una deputata. Da storici attivisti del gruppo ad un ambientali­sta stanco degli scempi. Sono in 122 ad avere risposto ad una sorta di lotteria Internet del Movimento 5 Stelle per concorrere alla carica di sindaco a Palermo, pronti a strappare la poltrona a Leoluca Orlando o ad arruolarsi anche come aspiranti consiglier­i comunali per le elezioni della primavera 2017.

Ai nastri di partenza nei giorni di Ferragosto, le candidatur­e con 22 donne in corsa e una media di 43 anni vengono adesso esaminate per le cosiddette «comunarie» dai deputati nazionali eletti con Grillo, a cominciare da Riccardo Nuti, il colonnello che crede più di tutti a questo sistema di selezione: «Un modello sicurament­e rivoluzion­ario e imparziale, lontanissi­mo dalle logiche clientelar­i e di appartenen­za».

Prima l’esame formale dei requisiti richiesti, a cominciare dall’assenza di condanne penali. Subito dopo la fase due con

In cantiere L’ingegnera e disegnatri­ce di gioielli Tiziana Di Pasquale, che ristruttur­a case nel centro storico, dice che Palermo «è una città difficile con un Comune che ostacola chi vuol fare rinascere la città vecchia» una doppia votazione on line su «Rousseau», il sistema operativo del M5S. Un modo per fare emergere un lotto di 40 candidati e, successiva­mente, il nome del sindaco in pectore. Ma prima tutti dovranno conquistar­si i voti on line sulla base della propria presentazi­one. «Tramite un video, e grazie al peso del proprio curriculum», Igor Gelarda S. Busalacchi Adriano Varrica spiegano gli organizzat­ori, ignorando chi mugugna su questo «modello talent». Caricato tutto in rete, gli «iscritti certificat­i» residenti a Palermo potranno esprimere «una preferenza motivata e ragionata».

Spera di superare questi filtri mediatici Igor Gelarda, il poliziotto al vertice siciliano del sindacato Consap. Lo stesso che, durante la kermesse al Circo Massimo, si scagliò contro il ministro Alfano per il «rischio scabbia» dei suoi colleghi impegnati nella trincea migranti: «Noi non abbiamo le tute come quelle della Marina».

In pole position Adriano Varrica, consulente dell’eurodeputa­to Ignazio Corrao e della deputata Claudia Mannino, esperto in tematiche ambientali. Fra gli interni gli architetti Giulia Argiroffi e Danilo Maniscalco, gli attivisti Giovanni Giuliano, Sergio Oliva, Marcella di Martino, in gara con Riccardo Ricciardi, il marito della parlamenta­re Loredana Lupo, attivista della prima ora, pronto a guadagnare visibilità non solo in famiglia.

Ma all’interno ha buone possibilit­à anche Samantha Busalacchi, collaborat­rice del gruppo all’Assemblea regionale, sostenuta da Riccardo Nuti. Spera che non pesino gli appoggi eccellenti la giovane ingegnera che si divide fra mattoni e gioielli, Tiziana Di Pasquale, da tanti anni impegnata a ristruttur­are i ruderi della seconda guerra mondiale, dalla Marina al mercato di Ballarò, dalla Cattedrale al Teatro Massimo: «Una città difficile con un Comune che ostacola chi vuol fare rinascere la città vecchia». Ovviamente lei giura che farebbe il contrario, sfilando la poltrona a Orlando.

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