Corriere della Sera

«Magari avessimo Merkel» L’elogio del No euro Di Maio

Il big M5S a «Die Welt»: lei difende i suoi. Poi precisa: criticavo Palazzo Chigi

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La Merkel? «Magari l’avessimo avuta noi». Luigi Di Maio, il vicepresid­ente della Camera, membro del direttorio del Movimento 5 Stelle, rilascia una lunga intervista a Die Welt e, tracciando un paragone con la politica del nostro presidente del Consiglio Matteo Renzi, commenta così la differenza con l’operato della cancellier­a tedesca. Renzi, sostiene quella che Die Welt definisce la «nuova stella nascente della politica italiana», «a Bruxelles non riusciva nemmeno a dettare una linea propria nei negoziati. Invece la Merkel ce la prestate per cinque o sei anni? Lei si prende cura degli interessi dei suoi cittadini, i nostri politici no».

Il passaggio colpisce se si pensa che Di Maio ha spesso criticato duramente la politica europea della cancellier­a («incremento demografic­o e manodopera a basso costo: ecco l’umanità della Merkel»; «l’euro è un’arma di colonizzaz­ione»). E anche in questi giorni sulla Merkel e sull’Europa a guida tedesca sono piovuti forti attacchi dai Cinque Stelle nelle piazze toccate dal «Costituzio­ne coast to coast», il tour politico ideato da Alessandro Di Battista per spiegare ai cittadini le ragioni del No al referendum costituzio­nale che da domani passerà dalle moto alla barca, salpando da Nettuno. E che ieri ha visto ancora la partecipaz­ione di Beppe Grillo.

Ma allora? È cambiato qualcosa? Una rivalutazi­one, quantomeno parziale? Assolutame­nte no, assicura Di Maio al Corriere. E spiega: «Il ragionamen­to che ho fatto con Die Welt è il seguente: quello che succede in Europa succede perché la Germania decide. Insomma Angela Merkel fa la voce grossa e tutela gli interessi dei cittadini tedeschi. Il nostro premier Matteo Renzi invece non è in grado di difendere gli italiani, è succube della supremazia tedesca e degli interessi economico-finanziari che nulla hanno a che vedere con la tutela dei nostri concittadi­ni». In sintesi, continua Di Maio: «Il nostro Paese si fa mettere i piedi in testa quando invece dovrebbe tutelare — per fare due esempi — il made in Italy e i piccoli risparmiat­ori. Per questa ragione abbiamo un presidente del tutto inadeguato, oltre che un mentitore A Giulianova 30 anni, con Alessandro Di Battista, 38 anni, prima del comizio di venerdì, con Beppe Grillo. Sotto, l’intervista del vicepresid­ente della Camera al quotidiano tedesco Die Welt

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(nella foto con gli occhiali), L’esponente M5S Luigi Di Maio
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