Corriere della Sera

Nave e soldati per il vertice

Fucilieri, sub e 007 a Ventotene. Renzi: piano straordina­rio per la cultura

- Di Davide Casati e Marco Galluzzo

Crescita, difesa, immigrazio­ne: l’Europa riparte dopo la Brexit e prova a immaginare un nuovo futuro. Domani a Ventotene si terrà l’incontro fra Renzi, Merkel e Hollande. In agenda anche Brexit e migranti. Un maxi spiegament­o di forze di sicurezza per il vertice più blindato di sempre: fucilieri, sub, 007. Coinvolte tutte le forze armate. L’incontro (e la conferenza stampa) avverrà a bordo dell’incrociato­re Garibaldi della Marina militare. L’annuncio del premier Renzi: lanceremo un piano straordina­rio per il recupero dei luoghi di cultura europei.

L’agenda dell’Unione del futuro, dopo la scossa della Brexit, prenderà forma da domani nell’isola dove 75 anni fa è nato il manifesto «per un’Europa libera e unita». Alla tomba di Altiero Spinelli, prima di trasferirs­i sulla portaerei Garibaldi, il premier Matteo Renzi incontrerà la cancellier­a tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande. Il summit — il terzo trilateral­e dopo il referendum britannico — sarà una tappa di preparazio­ne al vertice informale dei capi di governo Ue di Bratislava del 16 settembre: il primo senza Londra.

A fare da motore all’incontro sarà la volontà di rispondere alle crisi dell’Ue con uno slancio progettual­e concreto. Alle prese con scadenze elettorali

pressanti, i tre leader intendono concentrar­si su problemi urgenti con piani sui quali il lavoro continuerà nelle prossime settimane. I temi sul tavolo, spiegano fonti europee, ruotano intorno a tre snodi: crescita, giovani e sicurezza. Con una postilla: la volontà di far funzionare meglio le istituzion­i europee, avvicinand­o ai problemi i centri decisional­i deputati a risolverli.

Fondi più accessibil­i

Di fronte a una crescita economica fragile, e a oltre 20 milioni di disoccupat­i, la volontà è quella di rilanciare il piano Juncker per gli investimen­ti. Due le linee chiave: il prolungame­nto oltre la scadenza del 2018 e la semplifica­zione delle procedure per l’accesso ai finanziame­nti. E al focus di Berlino e Parigi sull’economia digitale si affiancher­à quello di Roma sugli investimen­ti in cultura. Non sarà in agenda la richiesta italiana di maggiore flessibili­tà: l’appuntamen­to chiave è il bilaterale Renzi-Merkel del 31 agosto a Maranello.

Apprendist­ato europeo

Le proposte economiche si intreccian­o con quelle sulle nuove generazion­i. E se da un lato si punterà al prolungame­nto di Garanzia giovani (con l’ambizione di renderla permanente) e al raffinamen­to dei piani per un servizio civile europeo, dall’altro si intensific­heranno i progetti per un «Erasmus degli apprendist­i»: Berlino e Parigi sono sicure che assicurare maggiore mobilità sia un fattore decisivo per aumentare l’occupazion­e.

I «compact» migratori

Grande attenzione sarà poi data a migranti e sicurezza. Sul primo punto — oltre a rendere finalmente operativa la guardia costiera e di frontiera dell’Unione — l’obiettivo è quello di dare attuazione ai «migration compact» che la Commission­e dovrà negoziare con vari Paesi africani, e che sono considerat­i fondamenta­li per snellire le procedure di rimpatrio. Da Roma arriverà anche la proposta di un rilancio di un «piano di investimen­ti migratorio»: 3,1 miliardi dall’Ue, pareggiati da altrettant­i fondi dei Paesi membri, e che, con l’effetto leva, si punta a moltiplica­re per 10. Un piano che aveva suscitato la freddezza di molte capitali, pochi mesi fa, per la difficile conciliazi­one con le maglie strette della disciplina di bilancio. I dettagli per superare questa strettoia potrebbero essere presentati all’Ecofin di settembre. Sul tavolo anche il rapporto con la Turchia: fissate le proprie «linee rosse», le tre capitali sanno di dover mantenere aperto il dialogo. In questa chiave si iscrive l’invito dell’Alto rappresent­ante della politica estera Ue, Federica Mogherini, al ministro degli Esteri turco all’incontro informale del 2 settembre.

La sicurezza

Sul tema della sicurezza, oltre a ribadire la linea comune

su Libia e Siria, si punterà a compiere un passo in avanti sul tema di una difesa condivisa. Sulla scorta di documenti già pubblicati da Berlino e accolti favorevolm­ente a Parigi, Roma, dopo contatti con la Commission­e, declinerà la sua proposta di una «Schengen della difesa»: dare vita a battaglion­i europei in grado di integrare le forze (e mettere a fattor comune le eccellenze) militari nazionali. Un piano che potrebbe prevedere anche un «quartier generale europeo» e che potrebbe partire rapidament­e (sulla sicurezza la cooperazio­ne rafforzata non richiede l’adesione di 9 Paesi) ma le cui specifiche tecniche saranno portate dai ministri competenti in sede europea. Per tentare di ridare slancio, ancora una volta, al sogno di un’Europa libera e unita.

Risposte Motore dell’incontro la volontà di rispondere alle crisi con una spinta progettual­e concreta Lavoro Sul piano Juncker per gli investimen­ti, rilancio oltre la scadenza 2018, procedure semplifica­te

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