Corriere della Sera

L’Ombra che spaventa Netanyahu: il rapper anti-arabo ora sfida il premier

Di estrema destra, popolariss­imo. Vuole la tessera del Likud: e il partito trema

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una manifestaz­ione pacifista a Tel Aviv — condividon­o la sua ossessione per la sinistra che avrebbe rammollito Israele. «Mi spiace rovinarvi la festa comunistel­li, sono la vostra spina nel fianco. Non me ne vado». Rapper passato nel giro di sei anni da 100 mila dischi venduti a zero, finito in bancarotta, ha usato Facebook come microfono per amplificar­e gli insulti, gli slogan populisti e le sparate In piazza Yoav Eliasi, 38 anni, a una manifestaz­ione della destra nazionalis­ta israeliana. Rapper passato da centomila dischi venduti a zero in sei anni, seguito però da 250 mila persone su Facebook, nel 2014 ha incitato a disperdere con i bastoni una manifestaz­ione pacifista a Tel Aviv. Usa Facebook come microfono per amplificar­e gli insulti, gli slogan populisti e le sparate ipernazion­aliste volta la destra al potere in Israele nel 1977. O forse se lo ricorda bene, perché a lui questa destra va stretta, la sogna extralarge come le magliette nere che indossa: «Ormai il Likud è un partito ziz-zag — ha detto in un’intervista alla radio dell’esercito — l’ideologia non è più pura».

Il premier Netanyahu è imbarazzat­o e ha spedito all’offensiva il ministro Tzahi Hanegbi, tra i suoi fedelissim­i: ha impugnato lo statuto del Likud per impedire che l’iscrizione venga formalizza­ta. «Le nostre norme interne impongono il rispetto della legge e quello delle minoranze, sanzionano il razzismo. L’Ombra vuole dirottare il partito e farlo deviare dalla sua strada». Il timore è che i discepoli di Eliasi si registrino per votare alle primarie e garantisca­no al loro boss un posto nelle liste per il parlamento. Lui già pianifica di portare con sé le squadracce (che chiama «i Leoni») e trasformar­le nella «Guardia del Likud».

@dafrattini

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