Allison a fine avventura, sono attese novità Il Cavallino pensa al suo futuro tecnico, contatti per Key e per il difficile ritorno di Costa
DAL NOSTRO INVIATO
Sparecchiamo le ultime briciole di un Gp che ha solo dipinto una potenzialità della Ferrari. Ci sono rimpianti e buoni propositi (Raikkonen: «La macchina era bella da guidare: avremo degli step per migliorarla»), realismo (Vettel: «Non eravamo all’altezza della Mercedes, ma eravamo un paio di decimi più veloci della Red Bull. La strategia mi ha permesso di passare Verstappen, ma non Ricciardo») e
Designata come terra di ribaltoni nella stagione della F1, l’Ungheria si accontenta di annotarne solo uno. Non riesce quello della Red Bull sulla Ferrari nel campionato costruttori, nonostante le strappi il podio con Ricciardo e le rosicchi altri cinque punti, ma va a segno quello contemplato dal match «Lewis Hamilton vs Nico Rosberg», i due compagni «impossibili» all’interno della Mercedes, il cane e il gatto che anche stavolta, in una giornata senza particolari frizioni, riescono a battibeccare. Tema? La discussa pole di Rosberg, un giallo di… bandiere gialle che continua a dividere.
Lewis, comunque, prima di tutto fa parlare la pista. Risolve in 10 secondi: partenza bruciante e Nico è nel sacco. Quindi il dominio, il tris — le vittorie di fila in Austria, Gran Bretagna e all’Hungaroring — e la corona. Ricciardo è disarmato: «Quando le Mercedes hanno alzato il volume, è finita». Ecco allora il discorso del re, che sorpassa i quattro centri magiari di Michael Schumacher e dedica pensieri gentili a Schumi («Sono cresciuto guardando le sue gare in tv»): «Non ho
Ricciardo rassegnato
«Felice per il terzo posto: quando le Mercedes hanno alzato il volume, è finita...» Uomo chiave James Allison, in Ferrari dal 2013 (Colombo) orgoglio rosso: «Da qui in poi dovremo difenderci dalla Red Bull più che attaccare la Mercedes? Guardo sempre avanti e mai alle spalle» dice Maurizio Arrivabene. L’impressione, alimentata da radio-paddock, è che in questa settimana che conduce prima al Gp di Germania e poi alla pausa estiva, qualcosa succederà.
Tutto fa pensare che ci sia il chiarimento su James Allison, che a detta di molti è ormai separato in casa e che, per motivi familiari, potrebbe chiedere di uscire dai due residui anni di contratto e tornare in Inghilterra (alla McLaren). «Una richiesta in tal senso, cioè per questioni personali, non ci è ancora giunta» precisa Arrivabene. Ma il team principal non dice nemmeno mai che Allison sarà al centro del progetto 2017. Anzi, le sue parole aggirano solo l’ostacolo: «Il discorso sul prossimo anno è delicato: non avremo bisogno solo di un grande motore, ma anche di una gran macchina. Per cui è difficile parlare, oggi, di una figura importante come quella del direttore tecnico. Bisogna approfondire il progetto 2017: capire quali sono le idee e quali saranno i miglioramenti rispetto alle debolezze attuali. Non sono decisioni che si prendono da soli. Ammesso, e sottolineo ammesso, che si prendano».
Si cercherà di strappare James Key alla Toro Rosso e all’orbita Red Bull? O si farà un nuovo tentativo per convincere Aldo Costa a tornare? Le voci puntano su quest’ultimo. Pur nelle more di prevedibili periodi di «gardening», sarebbe un bel colpo, anche perché Costa porterebbe in dote informazioni, dritte sulla Mercedes. Orecchie puntate: forse già oggi ci saranno novità.