Corriere della Sera

Latte, yogurt, frutta secca I «distributo­ri» di salute

Niente più dolci e patatine Pronta una legge per bandire dalle macchinett­e a scuola le merendine ipercalori­che: «Una black list degli snack»

- Valentina Santarpia

Stop alle merendine e alle patatine fritte, sì allo yogurt, al latte, alla frutta e alla verdura fresca, ai biscotti integrali con la marmellata biologica. È l’obiettivo di una proposta di legge presentata da tre parlamenta­ri del Pd per dire basta al junk food a scuola, e chiedere che venga introdotto per la prima volta l’obbligo per gli esercenti dei distributo­ri automatici di rifornire le «macchinett­e» a scuola di alimenti sani, freschi e naturali. Ed evitare «alimenti e bevande contenenti un elevato apporto di acidi grassi saturi, acridi grassi trans, zuccheri semplici aggiunti, sodio, nitriti e nitrati utilizzati come additivi, dolcifican­ti, teina, caffeina, taurina», come si legge nel testo della proposta firmata da Umberto D’Ottavio, Massimo Fiorio e Luigi Dallai.

Ma come verrà stilata la black list delle sostanze da evitare per gli studenti? «Sarà un tavolo interminis­teriale, tra Salute, Agricoltur­a e Iscrizione, a decidere», spiega Fiorio. «Oltre ai prodotti freschi, ci sono tanti snack, come la frutta secca, che possono essere inseriti, e sono una fonte di calorie e grassi buoni per i ragazzi». La proposta di legge è stata assegnata alla commission­e Affari sociali, e sarà incardinat­a a ottobre. Perché

una legge? Ad allarmare i deputati sono stati i dati (ministero della Salute, Iss, Miur) sull’alimentazi­one dei bambini e dei ragazzi italiani: il sovrappeso è molto più diffuso che negli altri Paesi europei, con fasce di età — come quella tra 8 e 10 anni — dove la percentual­e di ragazzini «in carne» arriva al 25%.

«E il 43-44% dei genitori — spiega Fiorio — non collega il comportame­nto alimentare con lo stato di salute. Per questo meglio intervenir­e dalla scuola, dove è più facile ingurgitar­e calorie «cattive» comprando qualcosa con pochi spiccioli al distributo­re. «Sappiamo che i venditori di distributo­ri automatici stanno già storcendo il naso, perché poi dovranno adeguare loro la distribuzi­one — spiega Fiorio —. Ma gradualmen­te troveremo, con l’accordo di tutti, il modo migliore per dare una pausa sana ai nostri ragazzi». In questa ottica, fondamenta­le sarà la collaboraz­ione con le aziende agricole.

Niente più bibitone gassate e tortine farcite dunque? «L’esclusione non è mai una cosa positiva — dice Dallai —. L’obiettivo è che i ragazzi arrivino a scegliere liberament­e i cibi per loro migliori. E anche tenere in conto gli interessi immediati di chi lavora nella distribuzi­one. Ma la prospettiv­a è di ridurre in maniera significat­iva la possibilit­à di procurarsi questi cibi, che non sono i più adatti». E infatti la proposta di legge si estende

anche ad «altri luoghi pubblici frequentat­i soprattutt­o da minori».

Soddisfatt­a la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, che dà «pieno sostegno» alle iniziative parlamenta­ri che integrano «la più ampia politica del governo: inserire nel curriculum degli studenti l’educazione alla salute». Una priorità, per Giannini, che ha infatti voluto inserirla anche nella riforma della Buona scuola: «Dagli aspetti alimentari a quelli motori, alla promozione dello stile di vita italiano che ci caratteriz­za nel mondo ed è parte integrante della nostra identità, la scuola deve esserne la prima testimone».

L’allarme Per i dati ministeria­li il 25% degli scolari tra gli 8 e i 10 anni è ritenuto sovrappeso Il ministro Giannini favorevole: «L’educazione alla salute deve entrare nel curriculum»

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy