IDeA Capital lancia il fondo che investe sul debito delle aziende in difficoltà
Nasce il primo fondo «Dip» italiano e a tenerlo a battesimo è IDeA Capital fund, una delle principali sgr attive nel segmento del private equity, con oltre 2,2 miliardi di masse gestite. «I fondi Dip, acronimo che sta per “debtor-inpossession”, sono una categoria innovativa di fondi alternativi creati grazie alle profonde innovazioni della nuova legge fallimentare», spiega il presidente di IDeA Capital Roberto Saviane. Il fondo Idea Ccr (corporate crediti recovery) I, questo il nome del nuovo veicolo, segue infatti una logica di investimento basata sulla valorizzazione del debito delle imprese in difficoltà. Idea Ccr I, che nel primo closing ha raggiunto una raccolta di 260 milioni di euro, si articola in due sezioni: il comparto crediti e il comparto nuova finanza. Nel primo il fondo raccoglie i debiti “problematici” di imprese in difficoltà ma dotate di un buon potenziale di rilancio e di sviluppo, al momento otto aziende che impiegano circa 7 mila dipendenti. Sette banche creditrici hanno conferito al fondo i loro crediti ricevendo in cambio quote di partecipazione al fondo stesso. La seconda gamba del nuovo veicolo è quella della «nuova finanza» e si occupa di raccogliere capitali da indirizzare, sempre in forma di crediti, alle aziende in difficoltà per favorirne i piani di rilancio. Partecipa a questa parte del progetto H.I.G. Capital, una primaria società statunitense nel settore del private equity. Responsabili del team di gestione sono Francesco Gori per le tematiche industriali e Vincenzo Manganelli per la ristrutturazione finanziaria delle società in portafoglio. «La categoria dei fondi “dip” offre la possibilità di cooperare con le banche e di aiutare aziende in difficoltà con un esborso minimo di capitali. Inoltre gli investitori istituzionali, o i family office, che concedono nuovi finanziamenti alle imprese, godono di un credito privilegiato e hanno una aspettativa di rendimento compresa fra il 15 e il 20%», nota Saviane. L’iniziativa è ambiziosa e punta a creare una intera nuova categoria di fondi alternativi.