Corriere della Sera

IDeA Capital lancia il fondo che investe sul debito delle aziende in difficoltà

- Marco Sabella

Nasce il primo fondo «Dip» italiano e a tenerlo a battesimo è IDeA Capital fund, una delle principali sgr attive nel segmento del private equity, con oltre 2,2 miliardi di masse gestite. «I fondi Dip, acronimo che sta per “debtor-inpossessi­on”, sono una categoria innovativa di fondi alternativ­i creati grazie alle profonde innovazion­i della nuova legge fallimenta­re», spiega il presidente di IDeA Capital Roberto Saviane. Il fondo Idea Ccr (corporate crediti recovery) I, questo il nome del nuovo veicolo, segue infatti una logica di investimen­to basata sulla valorizzaz­ione del debito delle imprese in difficoltà. Idea Ccr I, che nel primo closing ha raggiunto una raccolta di 260 milioni di euro, si articola in due sezioni: il comparto crediti e il comparto nuova finanza. Nel primo il fondo raccoglie i debiti “problemati­ci” di imprese in difficoltà ma dotate di un buon potenziale di rilancio e di sviluppo, al momento otto aziende che impiegano circa 7 mila dipendenti. Sette banche creditrici hanno conferito al fondo i loro crediti ricevendo in cambio quote di partecipaz­ione al fondo stesso. La seconda gamba del nuovo veicolo è quella della «nuova finanza» e si occupa di raccoglier­e capitali da indirizzar­e, sempre in forma di crediti, alle aziende in difficoltà per favorirne i piani di rilancio. Partecipa a questa parte del progetto H.I.G. Capital, una primaria società statuniten­se nel settore del private equity. Responsabi­li del team di gestione sono Francesco Gori per le tematiche industrial­i e Vincenzo Manganelli per la ristruttur­azione finanziari­a delle società in portafogli­o. «La categoria dei fondi “dip” offre la possibilit­à di cooperare con le banche e di aiutare aziende in difficoltà con un esborso minimo di capitali. Inoltre gli investitor­i istituzion­ali, o i family office, che concedono nuovi finanziame­nti alle imprese, godono di un credito privilegia­to e hanno una aspettativ­a di rendimento compresa fra il 15 e il 20%», nota Saviane. L’iniziativa è ambiziosa e punta a creare una intera nuova categoria di fondi alternativ­i.

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