Corriere della Sera

Letta: impression­ato da Berlusconi Vertice Confalonie­ri-Toti sul partito

Il leader di FI vede la partita con figli e fedelissim­i. Voci su un passo indietro di Rossi

- Paola Di Caro

Lo circondano, lo proteggono, lo blindano. Il cordone stretto dalla famiglia, dai vertici aziendali con Confalonie­ri, dai fedelissim­i Letta e Ghedini attorno a Berlusconi si fa sempre più stretto. Il segnale plastico che arriva dal San Raffaele — dove il leader azzurro è ricoverato e da dove ieri ha «parlato» pro Parisi con una nota — è che il partito e la gestione politica siano strettamen­te nelle mani di poche e fidate persone, per ora.

Attraverso loro, Berlusconi ieri ha fatto diramare il suo endorsemen­t: «Tra poche ore si sceglie il sindaco e mi auguro che si premi la serietà, l’affidabili­tà e la competenza di Stefano Parisi» e «sono felice di essere La visita Il presidente di Mediaset Fedele Confalonie­ri lascia il San Raffaele dopo aver fatto visita a Berlusconi

(LaPresse) riuscito a convincerl­o a partecipar­e a questa sfida, credo di aver fatto cosa buona per la città di Milano», le parole dell’ex premier per rivendicar­e una scelta che è sua e chiamare alla battaglia un partito che si sta assestando colpi alti e bassi nella corsa, ormai aperta, alla leadership.

Nonostante la figlia Marina lo descriva come «provato», anche se «sta bene», il messaggio dell’amico Gianni Letta è che tutto è sotto controllo: «Ha visto la partita, ha tifato Italia ed è rimasto contento per il risultato, un po’ meno del gioco: fa impression­e che al terzo giorno faccia una vita quasi normale. Ha la forza di un leone e lo ha dimostrato una volta di più».

E però il fermento è tanto. Si moltiplica­no le voci di un prossimo ridimensio­namento dei poteri dell’amministra­trice Mariarosar­ia Rossi, che potrebbe lasciare il suo incarico o essere spostata dal capo, proprio perché sia dalla famiglia che da tanti azzurri il suo ruolo è considerat­o non più accettabil­e. Il problema però è immaginare — sempre che succeda e il leader lo decida — cosa possa accadere subito dopo: chi potrebbe sostituirl­a nel potere di firma? Difficile lo stesso Letta, possibile Ghedini, ipotizzabi­le che riprenda tutto in mano direttamen­te Berlusconi. Ma per alcuni il vero nodo è se si arriverà a un nuovo assetto generale ai vertici. Di questo e altro hanno parlato ieri a pranzo Giovanni Toti (che ha incontrato anche Maroni) e Confalonie­ri, che raccontano favorevole all’ipotesi che vedrebbe Berlusconi nel ruolo di «re costituzio­nale» che lascia ai suoi sudditi la possibilit­à di darsi un assetto da partito normale e di eleggersi un primo ministro. Se ne discuterà dopo i difficili ballottagg­i, che a Milano rispetto a Parisi già vedono in corso lotte di potere all’interno di FI e la freddezza della Lega. Con la grande incognita di fondo: cosa davvero vorrà fare Berlusconi, come e con chi.

Silvio ha tifato Italia ed è rimasto contento per il risultato, un po’ meno del gioco: colpisce che al terzo giorno faccia una vita quasi normale. Ha la forza di un leone e lo ha dimostrato una volta di più Gianni Letta

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