Letta: impressionato da Berlusconi Vertice Confalonieri-Toti sul partito
Il leader di FI vede la partita con figli e fedelissimi. Voci su un passo indietro di Rossi
Lo circondano, lo proteggono, lo blindano. Il cordone stretto dalla famiglia, dai vertici aziendali con Confalonieri, dai fedelissimi Letta e Ghedini attorno a Berlusconi si fa sempre più stretto. Il segnale plastico che arriva dal San Raffaele — dove il leader azzurro è ricoverato e da dove ieri ha «parlato» pro Parisi con una nota — è che il partito e la gestione politica siano strettamente nelle mani di poche e fidate persone, per ora.
Attraverso loro, Berlusconi ieri ha fatto diramare il suo endorsement: «Tra poche ore si sceglie il sindaco e mi auguro che si premi la serietà, l’affidabilità e la competenza di Stefano Parisi» e «sono felice di essere La visita Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri lascia il San Raffaele dopo aver fatto visita a Berlusconi
(LaPresse) riuscito a convincerlo a partecipare a questa sfida, credo di aver fatto cosa buona per la città di Milano», le parole dell’ex premier per rivendicare una scelta che è sua e chiamare alla battaglia un partito che si sta assestando colpi alti e bassi nella corsa, ormai aperta, alla leadership.
Nonostante la figlia Marina lo descriva come «provato», anche se «sta bene», il messaggio dell’amico Gianni Letta è che tutto è sotto controllo: «Ha visto la partita, ha tifato Italia ed è rimasto contento per il risultato, un po’ meno del gioco: fa impressione che al terzo giorno faccia una vita quasi normale. Ha la forza di un leone e lo ha dimostrato una volta di più».
E però il fermento è tanto. Si moltiplicano le voci di un prossimo ridimensionamento dei poteri dell’amministratrice Mariarosaria Rossi, che potrebbe lasciare il suo incarico o essere spostata dal capo, proprio perché sia dalla famiglia che da tanti azzurri il suo ruolo è considerato non più accettabile. Il problema però è immaginare — sempre che succeda e il leader lo decida — cosa possa accadere subito dopo: chi potrebbe sostituirla nel potere di firma? Difficile lo stesso Letta, possibile Ghedini, ipotizzabile che riprenda tutto in mano direttamente Berlusconi. Ma per alcuni il vero nodo è se si arriverà a un nuovo assetto generale ai vertici. Di questo e altro hanno parlato ieri a pranzo Giovanni Toti (che ha incontrato anche Maroni) e Confalonieri, che raccontano favorevole all’ipotesi che vedrebbe Berlusconi nel ruolo di «re costituzionale» che lascia ai suoi sudditi la possibilità di darsi un assetto da partito normale e di eleggersi un primo ministro. Se ne discuterà dopo i difficili ballottaggi, che a Milano rispetto a Parisi già vedono in corso lotte di potere all’interno di FI e la freddezza della Lega. Con la grande incognita di fondo: cosa davvero vorrà fare Berlusconi, come e con chi.
Silvio ha tifato Italia ed è rimasto contento per il risultato, un po’ meno del gioco: colpisce che al terzo giorno faccia una vita quasi normale. Ha la forza di un leone e lo ha dimostrato una volta di più Gianni Letta