Corriere della Sera

Insigne, la lezione «Seguiamo il c.t. La sua grinta finisce sul campo»

- DAL NOSTRO INVIATO p.tom.

E se la principale novità azzurra non fosse il ritorno (con gol) di Lorenzo Insigne contro la Spagna? L’attaccante del Napoli, che Conte ha richiamato dopo avergli volutament­e fatto saltare le convocazio­ni di novembre, era in campo anche nel giorno della disfatta di Natal al Mondiale brasiliano, nella sfida persa contro l’Uruguay. Da allora Lorenzino è cresciuto molto: a 24 anni è diventato padre per la seconda volta e quest’anno con Maurizio Sarri è il giocatore italiano con più gol (11) e assist decisivi (8) in serie A. Ma è cambiata profondame­nte anche la Nazionale, che proprio in Brasile sotto la gestione di Cesare Prandelli nel ritiro di Mangaratib­a non trovò la giusta armonia, soprattutt­o tra vecchi e giovani: «Sì. Conte ha creato un grande gruppo anche fuori dal campo — sottolinea Insigne —. Stiamo bene e siamo solidi».

La differenza non è da poco. E per cementare il gruppo servono anche «trattament­i» come quello ricevuto dallo stesso Insigne: il napoletano aveva lasciato il ritiro della Nazionale a ottobre per un leggero problema muscolare, prima della sfida decisiva per la qualificaz­ione all’Europeo in Azerbaigia­n. Dopo la sosta Insigne tornò subito in campo e segnò uno dei due gol con cui il Napoli sconfisse la Fiorentina (2-1). Conte non apprezzò affatto l’abbandono della nave e a novembre, per i test contro Belgio e Romania, non convocò il napoletano che già allora si stava rivelando uno dei migliori del campionato.

«Gli ho spiegato alcune cose perché è meglio essere diretti in certe situazioni, per potersi sempre guardare negli occhi — spiega il c.t. che giovedì ha rilanciato Insigne al posto di Eder —. Era giusto, volevo che sapesse il mio pensiero. Ora tocca a lui continuare a far bene». Insigne ha tutta l’aria di aver capito la lezione e di essere rientrato nel gruppo, non solo grazie alle giocate che hanno messo in difficoltà la Spagna: «Credo di aver fatto quello che mi ha chiesto Conte, quindi sono ancora più contento. Il malinteso era stato tra società e Federazion­e, io ora mi godo questo momento e spero ce ne siano altri così. Paura di perdere la Nazionale? No, ho cercato di lavorare sempre al massimo anche se non arrivava la chiamata. E ora che sono tornato spero di restarci».

Resta il fatto che la prima cosa che salta agli occhi è la ritrovata compattezz­a del gruppo. Una solidità morale, aumentata dalla chiarezza tattica nella preparazio­ne delle partite, come ha sottolinea­to Bonucci, uno dei fedelissim­i di Conte. L’Italia, anche senza grandi stelle, è una squadra lucida: «Conte sa come metterci in campo, ci sta spiegando tante cose e anche chi è arrivato da poco sa tutti i meccanismi — osserva Insigne —. Lui ci sta dando tanto e noi lo seguiamo, perché è un grande allenatore, ci trasmette tanta grinta e noi la mettiamo in partita. Io titolare contro la Germania? Anche se giocassi 5- 10 minuti l’importante è fare bene e dare il massimo». Da epurato a uomo-squadra, il passo non è stato breve. E può lasciare il segno.

 ??  ?? Figliol prodigo Lorenzo Insigne ha risolto i problemi col c.t. Sopra il suo primo gol contro la Spagna (Reuters)
Figliol prodigo Lorenzo Insigne ha risolto i problemi col c.t. Sopra il suo primo gol contro la Spagna (Reuters)

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