Sousa è convinto «Non deve cambiare niente» Zamparini punge
Anno nuovo, Fiorentina vecchia. « Non deve cambiare niente», la speranza che poi è la raccomandazione di Sousa. La ripartenza è sempre un’incognita. Con Montella la Befana ha portato spesso carbone. Paulo, invece, nella sua breve carriera è sempre scattato bene dai blocchi, ma le statistiche, in questo campo, lasciano il tempo che trovano. Contano testa e gambe. L’approccio, la voglia, la fame. «Spero di ripartire come abbiamo finito», dice Sousa. Cioè con una vittoria che alimenti il sogno scudetto e magari smentisca il rivale di oggi, il presidente Zamparini, mai banale anche se a volte indigesto: «La Fiorentina è sopravvalutata. Ma non lo è il suo allenatore, un vero top».
Al portoghese viola poco importa che la sua creatura, sino adesso meravigliosa, sia considerata l’intrusa nella corsa al titolo, una specie di grande abbuffata con cinque squadre nello spazio minimo di quattro punti. E non è incoraggiato dal fatto che la Fiorentina sia riuscita a vincere le ultime quattro partite con il Palermo. Sousa vive nel presente. Per sognare lo scudetto, almeno quello d’inverno, serve concretezza. Ed equilibrio. Tattico e nervoso. Sinora la Viola in campionato ha sbagliato pochissimo: è quella che ha vinto di più (11 partite come l’Inter), ha il miglior attacco (33 gol) e vanta il maggior possesso palla (62,8). Ma da qui in avanti la strada diventa scivolosa perché i punti peseranno di più, l’esperienza avrà la sua importanza, il mercato potrebbe rappresentare una distrazione e avvelenare gli animi. «Comincia un periodo difficile che genera instabilità » , ammette Paulo.
Distratto rischia di essere Giuseppe Rossi, che vuole cambiare aria e anche oggi resterà a guardare in panchina. A Palermo, contro una squadra affannata che ha perso tre delle ultime quattro partite e non può permettersi ulteriori passi falsi, giocheranno i migliori: Kalinic in attacco, con l’ex Ilicic e Borja Valero a sostegno, Bernardeschi e Alonso sulle fasce.