Unioni civili, l’aut aut di Alfano
Il ministro: si rischiano conseguenze. Tra i dem crescono i no alla stepchild adoption
ROMA Mancano ancora 20 giorni all’esame in Aula al Senato del disegno di legge sulle unioni civili ma la «campagna elettorale» è già iniziata. Dopo l’approccio «soft» del premier e segretario del Pd Matteo Renzi («Libertà di coscienza» per il voto sulla stepchild adoption che prevede pieni diritti genitoriali anche per le coppie formate da persone dello stesso sesso) ieri sera il leader centrista Angelino Alfano è entrato a piedi uniti nella partita: «Diremo sempre no, a caratteri cubitali, anche a ciò che assomiglia al matrimonio tra omosessuali e all’adozione da parte di due genitori dello stesso sesso».
Il ministro dell’Interno Alfano — intervistato dal Tg3 sull’immigrazione ha pure sorvolato sulla legge dello ius soli che prima o poi accenderà un altro fuoco nella maggioranza — ha velatamente minacciato conseguenze sugli assetti della maggioranza di governo: «Le due partite sono separate perché le unioni civili non sono nel programma di governo però attenzione alla palla di neve che può trasformarsi in slavina». Alfano ha anche respinto l’ipotesi di derubricare la stepchild adoption ad affido rafforzato: «Se non è zuppa è pan bagnato...».
Toni da campagna elettorale, liquidano la questione ai piani alti del Pd. La posizione dei centristi è nota così come quella di Scelta civica: «La stepchild adoption è una scelta furbetta che non ci piace e non condividiamo», dice il segretario politico di Sc Enrico Zanetti. E fin qui nulla di nuovo.
Ma si va ingrossando il gruppone dem, cattolico e laico, affollato di parlamentari renziani che è disposto a firmare l’emendamento messo a punto da Stefano Lepri per cancellare la stepchild adoption e sostituirla con l’affido rafforzato. L’operazione politica porta in prima linea senatori dem più o meno vicini a Renzi (di Giorgi, Cociancich, Lepri, Lanzillotta, Moscardelli, Collina, Santini, Orru, Cucca, Susta, Mauro Marino, Del Barba, Santini, Dalla Zuanna, Pezzopane, Vattuone, Padua, Pagliari, Cuomo, Sollo, Ruta) e forse anche Vannino Chiti della minoranza dem. Il termine per la presentazione degli emendamenti scade il 22, quattro giorni prima dell’Aula. Ma nel Pd hanno alzato la testa i «giovani turchi» che vanno nella direzione opposta: «La legge deve contenere l’adozione del figlio del partner altrimenti sarebbe svuotata ed equivarrebbe a un nulla di fatto», osserva il senatore Francesco Verducci che dei «giovani turchi» è il coordinatore. Si profila dunque una partita incerta: « Stepchild adoption scelta seria, il Parlamento decida senza vincoli di maggioranza e senza drammi, la Dc lo insegnò sul divorzio», sintetizza il sottosegretario agli Esteri, Benedetto della Vedova.
Contrasto Il leader Ncd: saremo sempre contro l’adozione di genitori dello stesso sesso