Elzeviro / Fleur Jaeggy (Adelphi) IL DISINCANTO DEL MONDO INCANTATO
Come si racconta una storia che non è una storia ma piuttosto un incantesimo? Come si racconta un romanzo che invece di essere guidato da una trama è attraversato dall’acqua e dalla luce che filtrano attraverso le sue crepe; un romanzo (breve) in cui i bambini sono vecchi, i vecchi bambini, e le persone si muovono come sonnambuli in una tranquilla assurdità sconfina nel precipizio? Le statue d’acqua, terza opera di Fleur Jaeggy uscita nel 1980 e riproposta oggi da Adelphi (pp. 120, 12,75) ricorda la desolazione e lo straniamento dei paesaggi narrativi di James Purdy, luoghi metafisici abitati da personaggi eccentrici: innocenti non estranei alla perfidia, capaci di provare il dolore ma non l’amore.
Siamo dunque in presenza di un raccontonon racconto che procede per lampi di luce livida inanellando storie di ossessioni, di fantasmi, di vedovanze e di malinconie. C’è un bambino che perde la madre e ride davanti agli adulti sconvolti che non riescono a capirlo; c’è un vedovo che disfa il ricamo lasciato incompiuto dalla moglie, e lo riporta al suo colore naturale di «neve fradicia»; ci sono due servitori austeri, laconici e osservatori, più becchini che maggiordomi; c’è una bambina, «una creatura furente» i cui lineamenti fanno presagire lussuria, orgoglio e cupidigia; e c’è un uomo solitario che la prende con sé in un luogo desolato. E ancora: ci sono scogliere le cui «gobbe calcaree declinano cerimoniose e letargiche verso l’acqua»; giardini immersi nel crepuscolo; pezzetti di muschio fradicio; gocce di resina; e una cornacchia tentata di identificarsi con una bambina, che invece vola verso altre metamorfosi. Secondo Nicola Iannello e Lorenzo Infantino, manca in Italia «un’analisi dei fenomeni sociali svolta dalla prospettiva della libertà individuale di scelta». Perciò hanno curato una raccolta di saggi, intitolata Idee di libertà (Rubbettino, pp. 218, 13), nella quale si propongono per i problemi del nostro tempo soluzioni di segno opposto a quelle che vanno in direzione di un rafforzamento del potere politico e della mano pubblica