L’arte? È questione di particolari Per festeggiare i primi 5 anni di vita il Museo del Novecento di Milano (in collaborazione con la Lettura) lancia una grande campagna social
Atomi di olio e pigmento. Tessere di un puzzle da ricostruire per induzione, dalla parte al tutto: un gioco tra «indovina chi» e la caccia al tesoro, aggiornato in chiave social. Che il gesto creativo sia condivisione lo sapevamo già: dalle pitture rupestri alla smaterializzazione più estrema di certi linguaggi contemporanei.
Forse, però, lo abbiamo disimparato: come se la costruzione di senso, anche attraverso le immagini, non fosse in continuo divenire. Succede, così, che a salvare le opere d’arte non solo dal dominio della tecnica, ma dall’oblio siano proprio i nuovi media. Gli stessi che, temevano gli apocalittici, ci avrebbero fatto naufragare in un oceano di pixel.
Punta sulla gamification, il coinvolgimento ludico, l’iniziativa «Novecento in un dettaglio» ideata dal Museo del Novecento di Milano per festeggiare i suoi primi cinque anni di attività. Domenica il lancio della campagna virale in collaborazione con l’inserto «la Lettura» del Corriere della Sera: due gli hashtag, #Museodel900 e #CacciaalDettaglio, per diffondere sui social particolari dei capolavori conservati nelle sale dell’Arengario. Le foto più interessanti scattate dai lettori saranno pubblicate sul sito de «la Lettura».
Dal post digitale alla versione 1.0: all’ingresso del museo e in diversi luoghi della città saranno distribuite cartoline con frammenti delle opere stampati sul recto, mentre sul verso si potranno annotare commenti o piccole storie. Il materiale arricchirà la memoria collettiva sulla collezione che racconta il secolo breve dal Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo (1901) alle neoavanguardie. Oltre al tamtam sulla piattaforma di photo-sharing, a scandire la giornata sarà un programma denso di iniziative: visite guidate per adulti e bambini, concerti e l’inaugurazione di tre nuove mostre («Eugenio Carmi. Appunti sul nostro tempo»; «Licalbe Steiner, grafici partigiani»; «milanopiazzaduomo», viaggio tra i lavori fotografici di Gabriele Basilico e Marina Ballo Charmet). Non solo. I primi cinque visitatori saranno premiati con la card OttoNovecento, il programma di membership che consente