Europa League, Lazio qualificata Fiorentina, pareggio e rimpianti
La Lazio si scrolla di dosso il Dnipro senza penare e raggiunge il Napoli nei sedicesimi di finale dell’Europa League. Alla squadra di Pioli sarebbe bastato un pari per qualificarsi, il 3-1 contro la finalista della scorsa edizione garantisce il primo posto e allontana la crisi. Sblocca subito Candreva e dopo il pareggio di Bruno Gama a metà ripresa, i biancocelesti allungano prima con Parolo e nel recupero con Djordjevic entrato dalla panchina.
La Fiorentina, invece, dovrà aspettare l’ultima giornata per centrare l’obiettivo. Con l’Empoli aveva rimontato, a Basilea si fa rimontare. La prima doppietta fiorentina di Bernardeschi, talento purissimo classe ‘94, destinato a finire nel mirino di Conte, è vanificata dalla sciagurata espulsione di Roncaglia. L’argentino colpisce Embolo con una gomitata senza senso e lascia i compagni in dieci a metà primo tempo. In quel momento i viola sono avanti di un gol e in pieno controllo. In inferiorità numerica è un’altra partita. La Fiorentina si illude, raddoppia con lo stesso Bernardeschi (assist di Kalinic), ma fa risorgere gli svizzeri, che accorciano le distanze alla fine del primo tempo con il Uomo assist Alex Sandro, decisivo nelle ultime tre vittorie (LaPresse) Doppietta Federico Bernardeschi: con 3 reti, è il miglior marcatore viola in Europa (Afp) capitano Suchy e pareggiano ad un quarto d’ora dalla fine con l’egiziano Elneny, in gol già all’andata. Il peggiore in campo, al di là di Roncaglia, è l’arbitro slovacco Kruzliak, che nega ai viola un rigore clamoroso dopo tre minuti (fallo di mano di Elneny), non vede il fuorigioco di Embolo nell’azione del primo gol del Basilea e consente agli svizzeri, soprattutto a Suchy, di picchiare regolarmente Kalinic (10 i falli subiti dal croato).
Il pari è amaro perché costringe la Fiorentina a giocarsi la qualificazione all’ultima giornata contro il Belenenses, battuto 4-0 in Portogallo ma adesso un po’ più solido e soprattutto fa svanire il primo posto nel girone, nelle mani dell’irraggiungibile Basilea. Un peccato perché in campo gli svizzeri non si dimostrano più forti dei viola.
La sciocchezza di Roncaglia è di una gravità assoluta perché cambia l’inerzia della partita e costringe Sousa a rivoluzionare la squadra togliendo Ilicic, linfa vitale alla manovra d’attacco, per Tomovic e trasformando l’iniziale 3-4-2-1 in un compatto 4-4-1 con Alonso sulla linea dei difensori e Borja Valero largo a sinistra.
Nonostante l’emergenza la Fiorentina soffre solo nella parte finale del primo tempo e subisce due reti su palle inattive. Sousa, che in panchina sembra indiavolato, alla fine ritrova l’aplomb: «Roncaglia deve imparare a gestire le emozioni, ma sono orgoglioso della squadra che ha gestito benissimo la partita. Ho molta fiducia nel futuro». Quella che deve avere Sarri. Il suo Napoli, già qualificato e primo nel girone, vince senza attaccanti la quinta partita su cinque in Europa nello stadio vuoto del Bruges: 1-0 gol del romeno Chiriches al 41’ del primo tempo.
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