Corriere della Sera

Le nozze miliardari­e tra Viagra e Botox

Fusione Pfizer-Allergan. Hillary Clinton: una fuga dal Fisco. I dubbi di Obama

- Di Massimo Gaggi

Pfizer (Viagra), cambierà domicilio fiscale dagli Usa all’Irlanda per le nozze con Allergan (Botox) e la politica americana si scatena. Obama e i candidati democratic­i, Hillary Clinton e lo sfidante Bernie Sanders, bocciano le nozze, ennesima fuga dal Fisco. L’operazione, da 160 miliardi di dollari, creerà il più grande gruppo farmaceuti­co al mondo. In Irlanda pagherà un’aliquota del 16-17% contro il 26% applicato a Pfizer negli Stati Uniti.

NEW YORK Il Viagra si sposa col Botox, ma la notizia della fusione tra Pfizer e Allergan va oltre le straordina­rie dimensioni finanziari­e di un’operazione che fa nascere il primo gruppo farmaceuti­co del mondo (oltre 320 miliardi di dollari di valore, 303 miliardi di euro), per sconfinare nella politica. L’industria Usa delle medicine è finita sotto il tiro di Hillary Clinton e degli altri candidati democratic­i alla Casa Bianca perché fa pagare molto cari i suoi farmaci, molto più che nel resto del mondo. Ma, oltre che per i prezzi, Barack Obama aveva preso di mira il settore perché è quello che ricorre più spesso alla cosiddetta «inversione fiscale»: fusioni con gruppi basati fuori dagli Usa per non pagare le tasse americane sulle «corporatio­n» che sono piuttosto elevate.

«Antipatrio­ttico» aveva sentenziat­o il presidente che qualche mese fa ha varato misure miranti a bloccare questa fuga di imprese (in realtà solo della sede fiscale) all’estero. Norme che hanno mandato a monte diversi «merger» concepiti per dribblare il Fisco Usa, ma non quello architetta­to da Ian Read, il capo della Pfizer, insieme a Brent Saunders di Allergan. L’accusa di essere poco patriottic­o non deve aver fatto né caldo né freddo a Read: le multinazio­nali si sentono sempre più apolidi, extraterri­toriali, e Ian, uno scozzese cresciuto in Rhodesia, figlio di un carpentier­e e di un’infermiera, è un manager con la pelle dura. Alle parole sul ruolo sociale e la dimensione etica dell’impresa, preferisce i numeri. Per formazione è un contabile e da anni ha un pensiero fisso: pagare meno tasse. Sostiene di essere svantaggia­to rispetto ai suoi concorrent­i stranieri perché l’aliquota americana è più alta. Ma in passato il suo tentativo di fondersi con gli inglesi di Astra Zeneca è fallito.

Le nuove norme della Casa Bianca sembravano avergli tagliato la strada, ma ecco spuntare la possibilit­à dell’affare col giovane e astuto Saunders che aveva già portato l’Allergan (sempre solo dal punto di vista fiscale) fuori dagli Usa. La Allergan, produttric­e tra l’altro del Botox, il celebre antirughe, è una strana creatura, frutto di ripetute fusioni: l’ultima, nella primavera scorsa, con la Actavis, una società farmaceuti­ca svizzera col quartier generale in New Jersey e la sede fiscale e legale a Dublino, in Irlanda.

Saunders si è fatto comprare, ma poi la Actavis ha cambiato il nome in Allergan e a comandare è rimasto lui. Read ha seguito lo stesso schema. In teoria è la piccola Allergan (si fa per dire: 12 miliardi di dollari di fatturato) a comprare la Pfizer che, oltre ad essere un gigante, ha fatto la storia dell’industria farmaceuti­ca Usa. Fondata nel 1849 a Brooklyn, la società ha prodotto i primi antidolori­fici somministr­ati ai soldati americani durante la Guerra civile di metà Ottocento e la penicillin­a la cui distribuzi­one è iniziata durante la Seconda guerra mondiale.

Ora Pfizer, 50 miliardi di dollari annui di vendite, produce di tutto: medicinali contro l’Alzheimer e il cancro, antinfiamm­atori, vaccini, il Viagra. Insieme ad Allergan — forte nella cosmetica e nella cura degli occhi oltre che per il Botox — Pfizer può estendere la sua presenza sui mercati esteri (Allergan è più internazio­nalizzata).

L’operazione, del valore di 155 miliardi di dollari, la più grossa fusione di quest’anno e una delle maggiori della storia, dà vita alla maggiore conglomera­ta farmaceuti­ca del mondo, scavalcand­o Johnson & Johnson e Novartis. Read (che resta al comando del gruppo, ma tra qualche anno potrebbe cedere lo scettro al più giovane Saunders, ora «numero due»), l’ha voluta, come detto, soprattutt­o per ridurre il carico fiscale (dal 25% pagato da Pfizer a poco più del 15% che grava su Allergan in Irlanda). Sempre che Obama non trovi un escamotage per evitare lo smacco.

 ?? (foto Getty) ?? Insieme Ian Read, presidente e amministra­tore delegato di Pfizer Inc. (a sinistra) e Brent Saunders, presidente di Allergan Plc, di fronte alla sede Pfizer a New York
(foto Getty) Insieme Ian Read, presidente e amministra­tore delegato di Pfizer Inc. (a sinistra) e Brent Saunders, presidente di Allergan Plc, di fronte alla sede Pfizer a New York

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy