Falciai: «Si gira pagina Adesso va rivisto il patto di sindacato»
«Il patto di sindacato del Monte dei Paschi ha svolto un ruolo importante sia in passato sia, nelle settimane scorse, nella nomina del nuovo consiglio di amministrazione e del presidente. Adesso però si apre una fase diversa, in cui la priorità diventano le strategie di lungo termine e anche il patto deve voltare pagina». Alessandro Falciai, socio di maggior peso fuori dal patto ma che ha eletto 4 consiglieri, commenta così la nomina di Tononi come numero uno della banca e aggiunge: «D’ora in poi avrà senso soltanto se vi faranno parte soci che condividono le scelte necessarie per assicurare un futuro al gruppo». Proprio nelle settimane scorse Falciai ha ritoccato la propria quota in Mps portandola vicina al 2%. Il tentativo che ha fatto, tornando alla carica in più occasioni, è stato di convincere Profumo a rimanere presidente. «Io e altri soci gli abbiamo chiesto di non andarsene», conferma, «perché insieme all’amministratore delegato, Fabrizio Viola, ha fatto un lavoro eccellente e si deve a loro se oggi possiamo immaginare un futuro migliore. Abbiamo cercato di convincerlo fino a un mese fa, quando è stato chiaro che avrebbe cambiato idea confermando quanto ripeteva da qualche tempo». Dicono che lei non sia molto convinto della nomina di Tononi. «Tutt’altro», spiega Falciai. «Ha grande professionalità ed è una persona perbene. In più ha grande esperienza nel merger & acquisition, preziosa considerando che la Bce ha indicato la strada da seguire verso una fusione, l’apertura del capitale a nuovi, importanti azionisti oppure perfino la vendita. Finora non ci sono candidature ufficiali, ma anche gli advisor Ubs e Citigroup sono al lavoro». L’ultima domanda è d’obbligo: è pentito di avere investito in Mps? «Assolutamente no», conclude Falciai.«Ho sempre detto che l’orizzonte temporale era a medio, lungo termine. Il bilancio andrà fatto tra almeno tre, quattro anni. E resto convinto che i fatti mi daranno ragione».