Corriere della Sera

«Minacce ai dirigenti» Lotito sotto accusa

L’indagine a Napoli, perquisita anche la Federcalci­o. Lui: chi accusa diventerà accusato

- di Fulvio Bufi e Fabio Monti

Il presidente della Lazio Claudio Lotito è sotto accusa per la telefonata in cui lamentava l’arrivo in A di squadre troppo piccole: a Napoli è stato indagato per tentata estorsione.

La telefonata dello scorso febbraio tra il presidente della Lazio Claudio Lotito e il direttore generale dell’Ischia Pino Iodice, in cui Lotito ragionava sulla necessità di evitare la promozione in serie A di squadre piccole che a suo parere avrebbero fatto abbassare i guadagni derivanti dalla vendita dei diritti televisivi, potrebbe non essere solo la spia di un malcostume che affligge qualche potente personaggi­o del mondo del calcio. Secondo i magistrati di Napoli, Lotito non si sarebbe limitato a quell’auspicio, seppure di cattivo gusto, ma avrebbe gestito i suoi rapporti con le squadre delle categorie minori, e in particolar­e della lega Pro, utilizzand­o pressioni se non addirittur­a minacce per assicurars­i il loro appoggio in Figc e in Lega.

La casa e gli uffici del presidente della Lazio ieri sono stati perquisiti da uomini della Digos di Napoli su mandato della Procura partenopea che ha indagato Lotito per tentata estorsione. Secondo il procurator­e aggiunto Vincenzo Piscitelli e i suoi sostituti Vincenzo D’Onofrio, Vincenzo Ranieri, Stefano Capuano e Danilo De Simone, Lotito avrebbe usato il suo ruolo di vertice all’interno della Federcalci­o per imporre a numerosi dirigenti società minori di votare l’approvazio­ne del bilancio consuntivo 2014, facendo capire che in caso contrario avrebbe fatto in modo di bloccare i finanziame­nti federali, che per le società di Lega Pro rappresent­ano la principale forma di sostentame­nto.

Nel decreto di perquisizi­one i magistrati scrivono che il presidente della Lazio (e anche della Salernitan­a) avrebbe usato « minacce implicite e/ o esplicite» che «rientravan­o in un più ampio disegno strategico, finalizzat­o ad acquisire, nell’ambito della Federazion­e Italiana Giuoco Calcio, e sia nella Lega di serie A sia in quelle minori, una posizione di forza e di vantaggio, anche economicam­ente valutabile, in favore delle società di calcio a lui direttamen­te o indirettam­ente riconducib­ili».

Secondo le indagini, quindi, ben oltre la telefonata con il dg dell’Ischia (registrata e diffusa da quest’ultimo), ci sarebbero stati contatti con molti altri dirigenti, e infatti nel corso delle indagini sono stati ascoltati, in qualità di persone informate dei fatti, rappresent­anti di Lucchese, Albinoleff­e, Lucchese, Melfi, Prato. Ed è stato ascoltato, sempre in qualità di teste, anche il numero uno della Figc Carlo Tavecchio, che ieri si è affrettato a far sapere di aver assicurato ai magistrati «la massima collaboraz­ione e trasparenz­a da parte della Federazion­e». Ieri anche i suoi uffici in Federcalci­o hanno ricevuto la visita della polizia incaricata di eseguire una perquisizi­one, e altrettant­o è accaduto degli uffici dela presidente della Lega Pro Mario Macalli. Né Tavecchio né Macalli sono però iscritti nel registro degli indagati.

Per ora l’unico nome è quello di Claudio Lotito. Che ha reagito mostrando tranquilli­tà: «Contro di me c’è una campagna diffamator­ia per ostacolare l’opera di risanament­o del calcio. Ma confido che in breve tempo si chiarisca la mia posizione al fine di trasformar­e i miei accusatori in accusati».

 ??  ?? Digos in Figc Un momento della perquisizi­one all’esterno della sede della Figc operata dalla Digos. Gli agenti hanno poi perquisito anche gli uffici del presidente federale, Carlo Tavecchio
Digos in Figc Un momento della perquisizi­one all’esterno della sede della Figc operata dalla Digos. Gli agenti hanno poi perquisito anche gli uffici del presidente federale, Carlo Tavecchio

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